ROMA - Il Collegio d’appello della Camera, in pratica la Cassazione di Montecitorio, ha confermato il “niet” pronunciato in primo grado al ricorso presentato da circa 800 ex deputati per eliminare il taglio ai propri vitalizi, su cui aveva invece deciso favorevolmente il Senato nel 2022.
Il taglio era stato deciso nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico.
A rendere nota la decisione è stato un comunicato di Montecitorio. I ricorrenti hanno esaurito gli organi giurisdizionali interni e ora dovranno decidere se presentare un appello in sede politica all’Ufficio di Presidenza, guidato da Lorenzo Fontana.
La vicenda è tortuosa e riguarda soprattutto ex deputati anagraficamente più giovani o con alle spalle meno legislature rispetto a quelli che, nel 2021, hanno beneficiato di una sentenza che di fatto ha azzerato la delibera Fico.
Quest’ultima stabiliva che il vitalizio fosse ricalcolato secondo un coefficiente in cui rientravano il monte dei contributi versati e gli anni in cui si era beneficiato dell’assegno. Un taglio che, dall’oggi al domani, ha raggiunto anche il 90% per gli ex parlamentari più anziani.
Il loro ricorso del 2021, sulla base del principio costituzionale di legittimo affidamento, era stato accolto con il conseguente ripristino del precedente assegno. Il Senato, invece, nel 2022 aveva “salvato” tutti gli ex inquilini di Palazzo Madama, indipendentemente dall’età.
Gli 800 ex deputati hanno quindi chiesto un analogo trattamento a quello deciso in Senato, anche per eliminare una situazione ritenuta “irragionevolmente penalizzante”, visto che tutti i risparmi della Camera ricadono ora solo su di loro (appunto 800 sui circa 3.300 ex deputati complessivi).