PERTH – La linea dura sui confini statali, applicata dal premier del Western Australia (WA), Mark McGowan, ha fatto saltare il test di cricket tra le nazionali di Australia e Inghilterra, che si doveva disputare a Perth.
Lo stesso giorno in cui la premier del Queensland, Annastacia Palaszczuk, ha anticipato di quattro giorni il ricongiungimento dello Stato al resto della nazione (il Queensland riaprirà i confini statali lunedì prossimo, ndr), nonostante l’emergenza Omicron, Cricket Australia ha formalmente messo fine ai negoziati sul ferreo regolamento relativo alle quarantene nel Western Australia che il quinto ‘Ashes Test’ non si disputerà a Perth.
La decisione è un brutto colpo per lo Stato e per WA Cricket, ma rappresenta inoltre una separazione vera e propria tra il governo di Perth e quelli del resto d’Australia, che potrebbe perdurare anche dopo la pandemia.
L’amministratore delegato (Ad) del Consiglio turistico del WA, Evan Hall, ha detto che la perdita del test, che dura cinque giorni, rappresenta l’ennesimo smacco per il settore turistico e quello della ristorazione di Perth, che hanno sofferto forti perdite durante tutto il periodo della pandemia: “Avremmo avuto tanti locali che si sarebbero divertiti di giorno e di sera, e abbiamo disperato bisogno di eventi del genere per riattivare gli alberghi della City, ormai moribondi dopo la crisi sanitaria”.
Mentre le nazionali di cricket di Australia e Inghilterra erano in allenamento a Brisbane, che ha concesso loro esenzioni per accedere allo Stato, la decisione della Premier di anticipare la riapertura dei confini è stata applaudita dal settore turistico.
L’Ad del Gruppo Qantas, Alan Joyce, ha detto che la vaccinazione è il passaporto per viaggiare: “La campagna di vaccinazione ha permesso ai governi di lasciare aperte le frontiere e permettere alla gente di viaggiare e tornare a vivere – ha detto –; c’è un grande senso di fiducia nell’aria, lo vediamo dalle prenotazioni per viaggi interni e internazionali”.
In contrasto, le incertezze che continuano a circondare l’eventuale riapertura dei confini del WA non solo hanno fatto saltare l’importante incontro sportivo internazionale ma altri eventi, conferenze e concerti, che avrebbero generato potenziale indotto per lo Stato.
“Tutti gli eventi – dagli incontri sportivi ai concerti, dagli spettacoli teatrali alle conferenze affaristiche – sono nella stessa situazione (di dover osservare un periodo di quarantena, ndr), quando ci sarebbe bisogno di certezze, che le squadra sportiva, i cantanti, le compagnie teatrali, i delegati e gli spettatori possano accedere agli eventi possano procedere”.
Precedentemente il premier, Mark McGowan, aveva timidamente tentato di concedere delle esenzioni ai regolamenti sulla quarantena per i giocatori di cricket, prima ritirare l’offerta sotto il peso di un coro di critiche pubbliche, alla prospettiva di un allentamento delle restrizioni per gli atleti ma non per chi vuole visitare un parente malato a Perth.
Intanto, dopo la decisione di riaprire le frontiere il 13 dicembre (la riapertura era stata annunciata per il 17 dicembre, ndr), gli operatori turistici del Queensland si attendono l’arrivo di centinaia di migliaia di turisti dal New South Wales e dal Victoria che vorranno approfittare dell’anticipazione per accedere allo Stato per il primo scorcio d’estate, andando a contribuire all’indotto di migliaia di imprese statali che hanno sofferto negli ultimi sei mesi a causa degli sbarramenti dei confini.
La premier Palaszczuk ha detto lunedì che, raggiunta la soglia dell’80% di popolazione vaccinata completamente, è arrivato il momento per il Queensland di riunificarsi con il resto del mondo: “è stato un periodo incredibilmente difficoltoso per coloro che vivono in altre parti del Paese e hanno amici e parenti in Queensland – e sappiamo quanto sia importante ricongiungere le famiglie in un periodo dell’anno così speciale come quello natalizio”.
Lo Stato si attende un aumento di casi di Covid-19 con la riapertura delle frontiere, e tutti coloro che viaggeranno da zone a rischio dovranno sottoporsi a un test per il coronavirus 72 ore prima dell’arrivo.
Inoltre, i turisti delle zone a rischio dovranno sottoporsi a un secondo test dopo cinque giorni di permanenza in Queensland.
I turisti sono stati avvertiti di attendersi lunghi ritardi ai confini, con la polizia che dovrà controllare certificati vaccinali e risultati dei test.