BUENOS AIRES – Sono 70 i giovani diplomati alla terza edizione del corso in Studi e gestione delle istituzioni della collettività italiana. Un’iniziativa organizzata dal CIAAE (Centro Italo Argentino de Altos Estudios) dell’Università di Buenos Aires, in collaborazione con la facoltà di Scienze Economiche dello stesso ateneo. 

Il corso è stato creato per incentivare e professionalizzare il ricambio generazionale nelle istituzioni italiane in Argentina, in particolare associazioni e club, convocando giovani da tutto il Paese, grazie alla formula ibrida di frequenza.  

È mirato ai giovani, gratuito, con l’obiettivo di preparare il futuro delle istituzioni italiane in Argentina, e si rinnova ogni anno grazie al lavoro del corpo docente e del CIAAE e al sostegno economico delle nove rappresentanze consolari e dell’Ambasciata.

I diplomi sono stati consegnati ai corsisti dall’Ambasciatore Fabrizio Lucentini che, nel suo discorso, ha ringraziato tutti gli studenti per “tutto quello che faranno per la comunità italiana in Argentina, in particolare per le associazioni che, senza il contributo delle nuove generazioni, si estinguerebbero.” 

Erano presenti anche il Console Generale Carmelo Barbera, il rettore dell’Università di Buenos Aires, Ricardo Gelpi, l’ex senatore (Maie) e direttore esecutivo del CIAAE, Claudio Zin, e l’ex senatore del Maie Ricardo Merlo. Inoltre, era collegato a distanza il Console di Bahia Blanca Nicola Bazzani. 

Da sinistra, Zin, Lucentini, Gelpi, Barbera, Merlo e, sullo schermo, Bazzani. 

Il corso ha un “approccio federale” ed è impartito in modalità ibrida, con alcuni incontri in presenza e altri virtuali, rendendo possibile la partecipazione di persone in altre città e province, lontane dalla capitale. 

Questo aspetto è stato fondamentale per lo sviluppo del progetto collettivo a cui partecipano tutti gli studenti, come lavoro conclusivo del corso. Nella scorsa edizione è stato creata “Italia Miia” (Mapa de instituciones de la colectividad italiana en la Argentina), una mappatura interattiva, che raccoglie in dettaglio le informazioni sulle associazioni italiane in Argentina. 

L’idea, nata grazie ad Andrea Portela, un’alunna di professione geografa, che ora partecipa come docente per far crescere il progetto con l’apporto dei nuovi studenti. 

Quest’anno gli allievi, divisi secondo le zone di residenza, hanno approfondito l’impegno dei colleghi che li hanno preceduti, con un lavoro sul campo, rilevando dati quantitativi e qualitativi sulle associazioni italiane attive nelle più remote località argentine. 

“Il prossimo passo sarà aggiungere informazioni sui movimenti migratori”, annuncia Portela, entusiasta dei risultati ottenuti fino al momento.  

Quest’anno è stato prodotto anche un sito ufficiale del progetto con GoogleSites, una piattaforma semplice e accessibile, che permette agli utenti di aggiungere la propria associazione alla mappa, e con una sezione dedicata esclusivamente a presentare il corso. 

“È stato molto interessante poter svolgere questo lavoro collettivo in maniera virtuale, senza conoscerci di persona”, ha detto Pablo Gianovich, uno dei diplomati che risiede a Bahia Blanca, cha ha poi aggiunto: “Partecipare della diplomatura è stato un modo di ricollegarmi con le mie radici italiane”. 

Alcuni dei ragazzi partecipano già attivamente nelle attività della comunità italo-argentina, mentre altri si sono iscritti al corso per avvicinarsi alle istituzioni e riscoprire le origini della propria famiglia, come Veronica Fanelli, che è venuta alla cerimonia con la nonna italiana, molto orgogliosa del diploma della nipote. 

La cerimonia è proseguita con la consegna dei certificati da parte dell’Ambasciatore e del Console. Dopo le formalità, docenti, studenti e famiglie hanno festeggiato sul terrazzo della pizzeria napoletana Nuvola.  

Nonostante le distanze geografiche che li separavano durante il ciclo di studi, dopo un anno di lavoro insieme, era come se fossero amici di vecchia data.