PUNTA DEL ESTE - Sono trascorse oltre 24 ore dalla scomparsa di Franco Adrián Toro, il ragazzo disperso nelle acque di Playa Brava, nella località balneare di Punta del Este, in Uruguay, del quale ancora non ci sono tracce.
Franco, argentino di 30 anni, originario di Bahía Blanca, è scomparso nelle acque dell’Oceano Atlantico intorno alle 7.15 del 1° gennaio, mentre cercava di salvare due colleghe in difficoltà.
Le operazioni di ricerca sono riprese questa mattina, con l’impiego di imbarcazioni, moto d’acqua e un elicottero della Marina dell’Uruguay.
Il capitano Sebastián Sorribas, prefetto di Punta del Este, ha spiegato che le ricerche sono iniziate alle 5.30 e proseguiranno per tutta la giornata, ma che le condizioni del mare non hanno permesso alla squadra di sommozzatori di perlustrare la costa rocciosa.
L’operazione è una corsa contro il tempo e, mentre l’estensione dell’area di ricerca viene ampliata, la quantità di mezzi disponibili resta la stessa, rendendo più difficile ricoprire tutta la zona, che il prefetto ha descritto come “particolarmente complessa, con una risacca che limita l’ingresso in mare a momenti precisi della giornata. È una costa rocciosa con forti correnti e divergenze nel fondale, inoltre tra gli scogli c’è anche un vecchio relitto di una nave incagliata”.
La mattina del 1° gennaio, Franco – a Punta Del Este per lavorare in un ristorante durante la stagione estiva – stava festeggiando il Capodanno con cinque colleghi.
Secondo le dichiarazioni, due delle ragazze erano entrate in acqua, ma non riuscivano a uscire, e quindi Franco si è tuffato per salvarle assieme a un quarto collega. Un quinto ragazzo, che aveva seguito corso da bagnino, è entrato in acqua per aiutarli.
Una delle giovani donne sarebbe poi riuscita ad uscire da sola prima dell’intervento dei soccorsi della Prefettura Navale, che hanno portato in salvo due persone a nuoto. Anche il bagnino è potuto tornare a riva da solo, mentre di Franco si sono perse le tracce.
Maldonado, il dipartimento a cui fa capo Punta Del Este, è quello registra il più alto numero di salvataggi durante l’estate. La zona in questione, però, non è abilitata per la balneazione, essendo ancora più pericolosa per via delle caratteristiche menzionate.
Alejandro Pérez, portavoce della Marina dell’Uruguay, ha confermato che quel tratto non aveva bagnini in servizio al momento dell’incidente, in quanto non era prevista la copertura in quel tratto di spiaggia.
Gli sforzi di ricerca continuano e, tanto il personale marittimo della Prefettura Navale come i bagnini locali, setacciano la zona senza sosta con tutti i mezzi disponibili.