È ormai consuetudine annuale, per il gruppo Alpini di Melbourne, commemorare il passato, il sacrificio e il dolore dei soldati che combatterono in Russia durante la campagna Nicolaevka nel 1942-1943.
La sezione, guidata dal presidente Eliseo Mattiuzzo, si è ritrovata presso la sede del Veneto Club a Bulleen per la Messa e la deposizione dei fiori ai piedi del celebre monumento dell’Alpino.
Le preghiere dei presenti all’evento sono state quindi rivolte a coloro che combatterono valorosamente e persero la vita all’alba del 1943, quando l’Armata Rossa si scatenò contro le unità italiane e il Corpo d’armata alpino lungo il fiume Don.
L’offensiva provocò la drammatica ritirata di centinaia di migliaia di soldati: a piedi, con pochissime armi, viveri e munizioni, su un terreno ormai completamente in mano ai russi, con temperature notturne di trenta gradi sottozero.
Le unità raggiunsero e oltrepassarono i limiti estremi delle capacità di sopportazione umana e sostennero una serie di epici combattimenti, entrati a far parte della storia dell’esercito d’Italia.
Copioso fu il sangue versato per aprire ai superstiti la via della libertà: su 57mila uomini del Corpo d’armata alpino, ben 34.670 non tornarono più a casa.
“È un momento dell’anno particolarmente sentito – ha affermato il presidente Mattiuzzo –, per commemorare ogni volta tutti coloro che combatterono con onore e persero la vita in una terribile campagna. I soldati, senza distinzione di grado e di origine, diedero un esempio di coraggio, di spirito di sacrificio e di alto senso del dovere. È necessario continuare a ricordare il loro valore e il sacrificio dei caduti”.