Un piccolo comune di 550 abitanti arroccato sulla valle del Biferno, in Molise, volge lo sguardo al passato per affrontare la crisi economica del presente. Così, il primo cittadino di Castellino del Biferno, in provincia di Campobasso, ha deciso di coniare una propria moneta per aiutare l’economia locale: il ‘ducato’, un tempo valuta ufficiale del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie.

In carica dal 1997, il sindaco Enrico Fratangeli inseguiva da anni il sogno di una moneta alternativa, alla stregua dell’esperimento di Giacinto Auriti, che nella sua città natale di Guardiagrele, in provincia di Chieti, nell’estate del 2000 mise in circolazione i SIMEC, per dimostrare come i cittadini potessero esercitare la sovranità monetaria, liberandosi dal controllo operato dalla Banca d’Italia attraverso la definizione del valore del denaro.

“I nostri sono piccoli comuni di 500-600 abitanti – spiega Fratangeli - con un’economia fragilissima, composta soprattutto di pubblico impiego, agricoltura, qualche impresa edilizia, artigianato e terziario. Con questo sistema io ho chiuso i confini del comune all’utilizzo della moneta. Con i ducati si va solo nelle attività convenzionate con il comune che hanno la partita iva. L’atto di transazione finanziaria avviene al momento in cui c’è un’emissione di fattura o un’emissione di scontrino e lì noi ci andiamo a interfacciare con lo Stato, quindi noi non siamo anti-stato e ci paghiamo le tasse. L’unica cosa è che se lo Stato volesse ridurre la moneta circolante noi la possiamo garantire attraverso l’utilizzo del ducato”.

Le valute sono state assegnate alle famiglie meno abbienti di Castellino e il sindaco cita inoltre alcuni incentivi con cui si cerca di stare vicino ai pochi bambini che nascono, grazie alla distribuzione di ducati per l’acquisto di pannolini e latte, da usare quindi esclusivamente negli esercizi commerciali di Castellino. Ogni due settimane gli esercenti possono rivolgersi all’amministrazione comunale riconsegnando le banconote e ottenendo, con apposito mandato di pagamento, il denaro corrispondente.

Entrato in circolazione lo scorso 17 aprile, a ogni ducato corrisponde un euro, e i tagli attualmente disponibili sono da 5, 10, 20 e 50, raffiguranti immagini religiose con lo stemma del paese. Nella banconota da 20 c’è l’immagine dello stesso Fratangelo, accanto alla scritta ‘Sud Ribelle’. “Sto scrivendo un vademecum sul meridionalismo – racconta il primo cittadino -, sulla necessità di essere meridionalisti. È rivolto soprattutto ai giovani, che abbiano ben salde le loro radici e che non si sentano mai inferiori a nessuno”.

Le banconote sono in carta filigranata plastificata per consentirne la sanificazione. Coniate in una tipolitografia di Campobasso, sono munite di segni distintivi irripetibili e anticontraffazione. Fratangeli ci anticipa che proprio in questi giorni sono in fase di conio anche le monete metalliche, in una fonderia di Napoli.

Non solo, per far ripartire l’economia locale il sindaco ha inoltre varato il ‘Borbone bond’: “Se una persona apre un’attività a Castellino e contrae un mutuo con la banca, gli interessi del mutuo glieli paga il comune, in ducati. Siamo ancora più avanti dei tedeschi, perché se loro hanno il mutuo all’1.8%, gli abitanti di Castellino possono prendere i soldi a tasso zero”, spiega il sindaco.

Alcuni tagli di banconota recano una breve descrizione del Comune come “dal 1861 terra di disoccupazione ed emigrazione” e il sindaco ci tiene a sottolineare il suo attaccamento verso tutti i paesani emigrati: “eravamo 2400 e dopo gli anni ’50 siamo rimasti in 800”. Tra le macerie di una casa distrutta dal terremoto del 2002 ha persino trovato un vecchio baule su cui appaiono le scritte Napoli-Melbourne. “Lo stavano buttando ma per me è un pezzo di storia importantissimo. Dobbiamo evitare che si ripeta quella mattanza”.