CANBERRA – Il governo Albanese e quello di Nauru, hanno siglato un accordo da 408 milioni di dollari, per il trasferimento di centinaia di non cittadini che rifiutano o non possono venir deportati dall’Australia, nella piccola isola della Micronesia.

Il ministro degli Interni Tony Burke ha effettuato un viaggio inaspettato a Yaren, la settimana scorsa, per firmare il protocollo d’intesa con il presidente della repubblica di Nauru, David Adeang, per l’insediamento di tre persone nell’isola stato, rimessi in libertà dalla detenzione a tempo indeterminato, dalla decisione dell’Alta corte australiana, denominata NZYQ, in cambio di un’imprecisata somma di danaro.  Il trasferimento dei tre è slittato per un ricorso legale.

Nel firmare il protocollo, Burke ha impegnato il governo australiano a versare 70 milioni di dollari l’anno, al governo di Nauru, per coprire le spese di reinsediamento in corso, per oltre 350 persone (molti dei quali condannati per reati violenti, ndr), rimesse in libertà dalla decisione dell’Alta corte dl 2023, che ha stabilito che la detenzione a tempo indeterminato è incostituzionale per coloro che non hanno prospettive ragionevoli di poter venir deportati.

Una nota pubblicata sul sito del Dipartimento degli Interni si evince che l’intesa permetterà la “continua gestione del gruppo NZYQ”.

“Il protocollo d’intesa – continua la nota - contiene impegni sul trattamento appropriato e la residenza a lungo termine di coloro che non hanno nessun diritto legale di soggiorno in Australia. L’Australia fornirà finanziamenti per i costi correnti e per supportare a lungo termine, la resilienza economica di Nauru”.

Nella nota, che non è stata, come previsto dalla prassi, inviata ai giornalisti, si legge inoltre che Adeang e Burke hanno discusso il rilascio di visti a lungo termine per coloro che non hanno diritto a continuare a soggiornare in Australia.

Organizzazioni a favore dei rifugiati e avvocati hanno sollevato preoccupazioni per l’assenza di trasparenza nell’accordo.

Il vicedirettore esecutivo del Centro di risorse per richiedenti asilo, Jane Favero ha definito l’intesa “discriminatoria, vergognosa e pericolosa”.

“Il governo Albanese ha sferrato un nuovo attacco contro migranti e rifugiati, un attacco che porterà ad una deportazione di massa”, ha detto.

Il direttore e legale principale del Refugee Advice and Casework Service, Sarah Dale ha parlato di accordo “estremamente allarmante”.

“Al principio dell’anno le Nazioni unite hanno comunicato che il governo australiano non può esternalizzare i propri obblighi, a Nauru, ed è estremamente allarmante che pochi mesi dopo l’esecutivo proponga id inviare altre persone nell’isola stato, in un nuovo accordo sottobanco”, ha aggiunto.

La firma del protocollo d’intesa fa seguito all’introduzione in parlamento, la scorsa settimana, di una nuova legge che prevede la rimozione della garanzia di correttezza procedurale per i non cittadini da trasferire in un paese terzo.

In base alla legge, varata martedì scorso, la correttezza procedurale, ovvero il principio di giustizia fondamentale e la garanzia di equità in un processo, viene a decadere nel caso di accordo di accoglienza con un paese terzo.

Nell’introdurre la legge alla Camera (che verrà varata questa settimana con il voto favorevole della coalizione, ndr), Burke ha detto che i non cittadini sfruttavano la correttezza procedurale per contrastare i trasferimenti: “Le disposizioni sono dirette ai non cittadini che hanno esaurito ogni legittimo percorso per rimanere in Australia, per i quali la rimozione è l’unico risultato in base alla legge australiana”.