DUBAI - Per il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, "la scienza e la realtà dimostrano che il conto climatico è già arrivato". Lo ha detto oggi nel suo discorso di apertura della Cop28 a Dubai ricordando che l'Amazzonia "sta attraversando la peggior siccità della sua storia" mentre "le tempeste e i cicloni colpiscono il sud del Brasile lasciando una scia di morte e distruzione".
Lula si è espresso duramente contro l'inazione dei paesi sviluppati. "Il pianeta è stufo degli accordi sul clima infranti, di obiettivi trascurati, di discorsi eloquenti e vuoti. Abbiamo bisogno di atteggiamenti concreti", ha detto.
"Quanti leader mondiali sono effettivamente impegnati a salvare il pianeta? Solo lo scorso anno, il mondo ha speso più di 2000 miliardi di dollari in armi. Importo che potrebbe essere investito nella lotta alla fame e nel contrasto al cambiamento climatico", ha aggiunto.
Lula ha quindi denunciato che "l''1% più ricco del pianeta continua ad emettere la stessa quantità di carbonio del 66% della popolazione mondiale" e che "il mondo ha naturalizzato disparità inaccettabili di reddito, genere e razza".
"Il Brasile è disposto a dare l'esempio", ha quindi detto Lula, sottolineando che gli obiettivi climatici del Brasile "ora sono più ambiziosi di quelli di molti paesi sviluppati". "Lavoreremo in modo costruttivo, con tutti i paesi, per aprire la strada tra la COP 28 e la COP30, che ospiteremo nel cuore dell'Amazzonia e per rendere il mondo capace di accogliere con dignità tutti i suoi abitanti - e non solo una minoranza privilegiata", ha quindi concluso il leader sudamericano.