PUNILLA (CÓRDOBA) – Non si spengono gli incendi nella Sierra di Córdoba. I pompieri hanno lottato tutto il fine settimana in varie zone della Provincia, in particolare nelle zone di Punilla, Capilla del Monte, Calamuchita. Le fiamme, a causa del vento incessante, minacciano di estendersi a La Cumbre. Aree turistiche che proprio in questi giorni stavano riaprendo la stagione.
Focolai attivi sono stati segnalati anche a San Esteban, San Marcos Sierra, Los Cocos, Chancaní, Villa Berna y Ascochinga, tutti nelle aree montagnose della regione.
Sono circa 700 i pompieri al lavoro, coadiuvati da aerei con idranti, ma finora il loro compito è stato ostacolato dalle alte temperature e vento forte.
Nel frattempo la magistratura ha accertato che si tratta di incendi dolosi. “Assolutamente intenzionali”, come li ha definiti la Pm Paula Kelm a carico delle indagini.
Fermati, per questo, un uomo di 31 anni e un giovane di 19, accusati da veri testimoni di avere provocato il fuoco. Sul posto è stato trovato un bidone di benzina.
Se le accuse fossero confermate, la legge (articolo 186 del Codice penale) prevede una pena tra i 3 e i 10 anni, con la possibilità di arrivare a 15 con le aggravanti.
Intanto il deputato provinciale Miguel Siciliano (Hacemos Unidos por Córdoba, una coalizione a maggioranza peronista) ha presentato un progetto di legge chiedendo pene più severe per chi, dice, “distrugge il patrimonio naturale e culturale della nostra Provincia, mettendo a rischio la vita e il benessere delle persone e della nostra flora e fauna”.
Il fuoco ha distrutto decine di case e 400 turisti sono stati evacuati dal Cerro Champaquí. Già 16mila ettari sono andati perduti a Nord di Punilla.
È il quinto anno di seguito che Córdoba viene colpita da incendi massicci. L’anno scorso sono stati distrutti 40mila ettari e di questo passo il 2024, con già 1500 incendi forestali riportati, potrebbe battere il record negativo del 2023.