SEUL - La pressione politica e sociale contro il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, aumenta. Si allarga il coro di voci chiede le sue dimissioni ed è in preparazione un’iniziativa parlamentare per ottenerle. La principale forza di opposizione sudcoreana, il Partito Democratico (DP), ha chiesto oggi che Yoon lasci l’incarico e ha definito la sua dichiarazione di legge marziale “una chiara violazione della Costituzione”.
Nel corso di una riunione d’emergenza, il partito ha annunciato che avvierà immediatamente il processo di impeachment per Yoon se l’attuale presidente sudcoreano non deciderà di fare un passo indietro, aggiungendo che si è trattato di un “grave atto di ribellione e di una perfetta motivo di un processo”. Il voto potrebbe avvenire il 6 o il 7 dicembre, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa coreana Yonhap.
Per metterlo sotto accusa sarebbe necessario il sostegno di due terzi del Parlamento, ovvero 200 dei suoi 300 deputati. Il People Power Party, al potere in Corea del Sud ma senza una maggioranza in Parlamento, mentre il partito Democratico controlla l’Assemblea nazionale con le altre opposizioni. I democratici e gli altri piccoli partiti di opposizione insieme hanno 192 seggi: ma quando il Parlamento ha respinto la legge marziale di Yoon con la votazione unanime dei 190 presenti, circa 10 voti sono arrivati dal People Power Party.
Qualora finisse sotto accusa, Yoon verrebbe privato dei suoi poteri fino al responso sul suo destino da parte della Corte costituzionale. Il People Power Party ha chiesto le dimissioni del presidente dopo che il suo leader Han Dong-hun ha sollecitato Yoon a spiegare una decisione di cui non era a conoscenza e di licenziare il ministro della Difesa Kim Yong-hyun, ritenuto il suggeritore della improvvida mossa.
Anche il principale sindacato della Corea del Sud ha chiesto le dimissioni del presidente Yoon Seok-yeol e ha indetto uno “sciopero generale”.
Nel frattempo, la tensione nel paese è tangibile e anche la Banca di Corea (BOK) ha promesso di fornire “ampia liquidità” sul mercato finanziario nel tentativo di ridurre al minimo l’impatto delle turbolenze politiche. La Bok ha dato l’annuncio dopo aver tenuto una sessione straordinaria, presieduta dal suo governatore, Rhee Chang-yong, per discutere le modalità per stabilizzare i mercati, dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha deciso di imporre la legge marziale, misura che è stata poi revocata. “La Bok fornirà temporaneamente abbondante liquidità fino a quando i mercati finanziari non si stabilizzeranno”, si legge nella nota.