CORRIENTES – La provincia di Corrientes ha celebrato domenica le sue elezioni provinciali con una partecipazione del 72,4% e un chiaro vincitore. Juan Pablo Valdés, fratello dell’attuale governatore Gustavo Valdés, si è imposto al primo turno con il 51,89% dei voti.
Lo hanno seguito Martín “Tincho” Ascúa, candidato del peronismo, con il 20,05%, e Ricardo Colombi, ex governatore e leader dello storico Encuentro por Corrientes, con il 16,65%. Molto più indietro è arrivato il libertario Lisandro Almirón che, con appena il 9,79% si è classificato quarto, lontano dai risultati attesi dal suo partito.
Oltre alla carica di governatore, sono stati rinnovati 15 seggi nella Camera dei Deputati provinciale, cinque al Senato e le autorità in 73 comuni. Più di 950.000 cittadini di Corrientes erano abilitati al voto in quella che è stata la prima elezione dell’anno a livello provinciale.
Il processo, tuttavia, non è stato esente da contestazioni. La giornata elettorale si è svolta con difficoltà tecniche nella pagina ufficiale dei risultati, che è andata in tilt in diversi momenti della giornata, generando incertezza sul caricamento dei dati. Questo fatto è stato utilizzato dagli schieramenti che non hanno ottenuto buoni risultati per seminare dubbi sulla trasparenza del voto.
Una delle prime reazioni più dure è arrivata da La Libertad Avanza. Appena chiuse le urne, il candidato Lisandro Almirón ha denunciato presunte irregolarità nelle cabine elettorali e ha accusato la maggioranza di attuare pratiche “tipiche della vecchia politica”, per mantenere un “ciclo egemonico”.
L’accusa è stata pubblicata sui social del movimento libertario, che ha insistito sul fatto che “l’unica vera alternativa a Corrientes” fosse la sua, e ha chiesto alle autorità di “rispettare la volontà popolare”.
Il comunicato ufficiale di Lla Corrientes.
Ciò che colpisce di questa reazione è che sembra sempre più simile a una strategia che il presidente Javier Milei ha anticipato per la prossima domenica, quando si terranno le elezioni nella provincia di Buenos Aires. Milei ha già dichiarato pubblicamente che “potrebbe esserci frode” e cerca di insinuare dubbi sul processo elettorale, in un distretto in cui, peraltro, il suo schieramento non è in testa ai sondaggi.
Al contrario, i candidati del peronismo e dello schieramento di Colombi hanno riconosciuto la sconfitta senza particolari obiezioni. L’ex governatore radicale ha fatto i complimenti ai suoi elettori e ha dichiarato: “Bisogna rispettare la volontà dell’elettorato e noi la rispettiamo”.
Da parte sua, il sindaco Ascúa ha pubblicato un’immagine sui social, attribuendosi il secondo posto e affermando che il suo schieramento si prepara per un eventuale ballottaggio, anche se i risultati ufficiali hanno escluso questa possibilità.
Il risultato è stato accolto con entusiasmo nella maggioranza locale. Gustavo Valdés e suo fratello Juan Pablo hanno camminato insieme dalla Casa di Governo fino al quartier generale della campagna lungo la via 25 de Mayo, in un’immagine che voleva trasmettere continuità e forza politica. Alle 18:03, tre minuti dopo la chiusura delle urne, il fronte Vamos Corrientes ha pubblicato sui social un grafico con la scritta “Abbiamo vinto”, senza attendere i dati ufficiali.
La vittoria di Valdés ha avuto eco anche a livello nazionale. Dal movimento Provincias Unidas, che riunisce un gruppo di governatori dell’interno, lontani sia dal kirchnerismo che dalla maggioranza libertaria, sono arrivati numerosi messaggi di sostegno.
Si tratta di un blocco composto da Gustavo Valdés (Corrientes), Maximiliano Pullaro (Santa Fe), Carlos Sadir (Jujuy), Ignacio Torres (Chubut), Alfredo Cornejo (Mendoza), Leandro Zdero (Chaco) e conta sull’appoggio dell’ex governatore di Córdoba, Juan Schiaretti.
Valdés si è unito formalmente a questo movimento nel 2024, dopo aver rotto con l’ala nazionale del Pro e aver rifiutato qualsiasi integrazione con La Libertad Avanza. Da allora, è stato una delle voci più attive a favore di un modello federale produttivista, che si distanzia sia dal centralismo kirchnerista che dallo stile conflittuale libertario.
Felicitaciones al nuevo gobernador de Corrientes, @JPValdesok, a @gustavovaldesok y a todo el equipo de @vamosctesok por el contundente triunfo alcanzado en las elecciones de hoy.
— Nacho Torres (@NachoTorresCH) September 1, 2025
Este domingo los correntinos ratificaron un modelo de gestión exitoso que impulsa el desarrollo y… pic.twitter.com/gKQ6p4CDhg
Le congratulazioni di Torres.
Il correntino ha ricevuto, inoltre, l’appoggio esplicito del Pro, attraverso un comunicato sui social in cui si è sottolineata la continuità del “cammino di modernizzazione e trasformazione” iniziato da Gustavo Valdés.
D’altro canto, Oscar Zago, leader del Mid (Movimiento de Integración y Desarrollo), si è recato al quartier generale di Vamos Corrientes, assicurando che il suo movimento ha rappresentanti all’interno delle liste vincenti e sottolineando “l’orgoglio” di accompagnare la maggioranza di Corrientes.
Dalla Casa Rosada, il clima è stato di preoccupazione e silenzio. La sconfitta di Almirón si aggiunge a una serie di battute d’arresto elettorali che La Libertad Avanza sta accumulando nell’interno del Paese, con poche eccezioni.
In privato, fonti libertarie ammettono che “si aspettavano qualcosa di più”. E in dichiarazioni radiofoniche il capo di gabinetto, Guillermo Francos, ha ridimensionato l’impatto del risultato affermando che “si tratta di un partito praticamente debuttante contro una forza politica tradizionale che governa la provincia da molto tempo”.
Tuttavia, le tensioni interne nella struttura di Lla sono diventate evidenti. Alcuni dirigenti hanno puntato il dito contro Karina Milei ed Eduardo “Lule” Menem, per aver bloccato un possibile accordo con la maggioranza di Corrientes, che era stato persino promosso dal consigliere presidenziale Santiago Caputo, sempre più distante dalle decisioni del Governo nazionale.