Il ministro della Difesa Richard Marles annuncerà in giornata i dettagli dell’acquisizione, una delle raccomandazioni comprese nel documento Defence Strategic Review di quest’anno.

L’acquisizione dei 200 missili da crociera Tomahawk, progettati negli Stati Uniti, consentirà alle navi della Royal Australian Navy di colpire obiettivi a 1.500 km di distanza.

Il governo federale, inoltre, si appresta a spendere 431 milioni di dollari per l’acquisto di oltre 60 missili dalla tecnologia avanzata e provvisti di guida schermata dalle radiazioni, anche questi prodotti negli Stati Uniti.

I veicoli da ricognizione dell’esercito saranno inoltre equipaggiati con missili guidati anticarro in arrivo ad un costo di 50 milioni di dollari.

Sabato il Congresso degli Stati Uniti ha confermato il proprio sostegno all’Australia dando il via libera alla vendita di ulteriori sistemi di lancio HIMARS, oltre ai 20 annunciati all’inizio di quest’anno.

I sistemi HIMARS dispongono al momento di una portata massima di 300 km, gittata destinata ad incrementare con lo sviluppo delle tecnologie.

Quest’ultimo pacchetto di acquisizioni per la Difesa include anche un sistema radar per la ricerca di armi, che verrà utilizzato per individuare e reagire a minacce terrestri, aeree e marittime, sistema fornito dalla società australiana CEA.

Marles ha affermato che l’acquisto degli HIMARS migliorerà in modo drammatico le capacità di offesa a lungo raggio della Australian Defence Force.

“La Defense Strategic Review e l’azione intrapresa dal governo hanno riconosciuto che una capacità di attacco a lungo raggio è fondamentale per la difesa degli interessi nazionali dell’Australia”.

All’inizio dell’anno Marles aveva reso noto che il sistema HIMARS entrerà in uso entro il 2026-27.