Una persona positiva al Covid-19 che ha trascorso gli ultimi due giorni prima del lockdown al Club Marconi (principalmente nella sala da gioco) alimenta l’allarme nell’area di Fairfield.
Il noto club italiano, infatti, è finito, mercoledì scorso, nella lista dei locali a rischio esposizioni. Anzi, in due: contatti stretti e contatti casuali.
Parte dello staff e dei clienti sono considerati contatti stretti, quindi devono sottoporsi al test e isolarsi per 14 giorni anche in caso di risultato negativo del tampone, altri, invece, sono considerati contatti casuali e, quindi, devono sottoporsi al test anti-Covid-19 e restare in quarantena preventiva fino al ricevimento del risultato. Se negativo, si potrà interrompere l’isolamento con l’impegno, però, di monitorare i sintomi del virus e sottoporsi ancora al tampone in caso questi si presentino. Se il tampone è positivo, invece, si dovrà restare in quarantena per la durata di 14 giorni.
L’esposizione del Club Marconi è avvenuta proprio venerdì 25 e sabato 26 giugno, poche ore prima che entrasse in vigore il lockdown che avrebbe portato il club a chiudere come già programmato.
Attraverso il suo profilo Facebook, infatti, sabato 26 giugno, poco dopo l’annuncio del premier del New South Wales che confermava l’estensione del lockdown a tutta l’area Greater Sydney, il club aveva fatto, infatti, sapere che tutti gli eventi erano stati cancellati e che la sede di Bossley Park sarebbe rimasta chiusa per le due settimane successive in rispetto dell’ordine “stay at home” delle autorità statali. Ma le ultime ore d’attività sono state quelle che hanno visto l’esposizione al virus.
“Il Club Marconi sta lavorando a stretto contatto con NSW Health per garantire la sicurezza di tutti i clienti all’interno della nostra comunità. Il Club Marconi rimarrà chiuso mentre prenderemo le necessarie precauzioni come consigliato da NSW Health.
Apprezziamo la vostra pazienza e sostegno in questo momento”, ha scritto il Club sul suo profilo social.