Il rapporto annuale, compilato da SGS Economics and Planning, ha rilevato che quest’anno affittare un’abitazione è diventato più difficile in ogni singola città australiana rispetto al 2021, evidenziando inoltre come la maglia nera spetti a Hobart, risultata la capitale più cara del Paese.

Mai erano stati registrati affitti così alti a Brisbane, e Perth è ai peggiori livelli dal 2016.

Le prospettive per chi si trova nella necessità di affittare sono altrettanto cupe fuori dalle città. Gli affitti in provincia, in Tasmania, Victoria, Queensland e New South Wales, sono i più alti da sempre.

I dati del rapporto non hanno sorpreso Emma Greenhalgh, che ha collaborato alla stesura del rapporto in qualità di direttrice del National Shelter, un’organizzazione nata per la tutela del sistema degli alloggi.

“Parlo con persone in prima linea, persone che lavorano in questo settore da decenni, e tutti dicono che questo momento è il peggiore che abbiano mai incontrato.”

Chi ha trovato una situazione di affitto stabile afferma di essere costantemente al limite, preparato al prossimo aumento, ad un avviso di risoluzione del contratto di locazione o, nel migliore dei casi, in attesa, spesso lunga, che le necessarie riparazioni vengano eseguite.

Quelli che, invece, sono alla ricerca di una casa in affitto parlano di un processo di selezione in stile Hunger Games, dove centinaia di persone in cerca di una casa si precipitano disperate sulle rare occasioni per andarne a visualizzare una disponibile, rassegnati all’insuccesso nell’assicurarsela e al dover continuare la caccia per mesi e mesi.

In questo momento, la ricerca di un posto dove vivere può essere un’esperienza traumatica, e gli australiani lo hanno imparato fin troppo bene.

Le ragioni alla base della difficile situazione degli affitti sono ampie e sfaccettate.

Come prima cosa, gli esperti affermano che l’apertura delle frontiere post-COVID ha significato un rinnovato afflusso di studenti e migranti nel Paese, esercitando ulteriore pressione su un’offerta già limitata di immobili in affitto.

A settembre la forchetta che separa il numero di case disponibili per l’affitto da quello del prezzo degli affitti aveva toccato il maggior divario mai registrato.

La carenza di sistemazioni scatena spesso una guerra delle offerte facendo lievitare ulteriormente i prezzi.

I rialzi dei tassi di interesse hanno spinto in molti casi i proprietari a passare la differenza sui loro inquilini.

Stando ai dati raccolti nel rapporto, gli australiani che affittano in provincia o nelle aree rurali sono quelli colpiti maggiormente dalla tendenza.

Un tempo conosciute come una ciambella di salvataggio per i redditi più bassi che non potevano permettersi una sistemazione in città, le aree regionali stanno soffrendo del fenomeno denominato "tree changer", vale a dire un eccesso di migrazione interna che ha spostato grandi numeri di persone dalle città in cerca di costi degli affitti più abbordabili, finendo per farli crescere anche in provincia.

Intanto sembra essere sparito quello che un tempo era il mercato degli affitti di abitazioni per periodi di vacanza, che è andato trasformandosi nell’ultima possibilità per chi non riesce a trovare nulla, consegnandosi interamente nelle mani delle agenzie o dei proprietari, che in questo particolare mercato non regolamentato chiedono quel che vogliono e spesso di più.

Gli esperti del mercato immobiliare hanno cominciato a fare preoccupanti paralleli con i tempi della Grande Depressione quando era altrettanto difficile trovare una casa in affitto.

Gli alloggi in Australia si sono trasformati in una strategia primaria di investimento, con la conseguenza che non ce ne sono abbastanza che siano effettivamente convenienti per chi è alla ricerca di una abitazione in affitto.

Il rapporto ha identificato il problema, facendolo risalire alle agevolazioni fiscali favorevoli per gli investitori, a partire dalla deduzione sulle plusvalenze e quella garantita dal "negative gearing", che stanno penalizzando chi vorrebbe affittare.

Questa serie di fattori sta consentendo a chi ha comprato un immobile per investimento di emarginare chi aspira ad acquistare la prima casa, il che significa anche che le famiglie con un reddito medio o medio-alto non riescono a comprare e si ritrovano a rimanere in affitto a tempo indeterminato.

Il governo Albanese ha, almeno per il momento, accantonato qualsiasi progetto di modifica del sistema fiscale sulle proprietà immobiliari, riproponedosi, invece, di agevolare la costruzione di 10mila alloggi popolari, piano che dovrebbe partire nei primi mesi dell’anno 2024.