LONDRA – Un nuovo contingente di 1.100 detenuti ha cominciato a essere rilasciato anticipatamente in base alle norme straordinarie introdotte dal nuovo governo laburista di Keir Starmer per alleggerire il sovraffollamento delle carceri britanniche - norme che escludono da riduzioni extra della pena solo i condannati per alcuni crimini più gravi, dall’omicidio al terrorismo, alle violenze sulle donne.

L’iniziativa, al centro nel Regno Unito di una rovente polemica politica fra il Labour e l’opposizione Tory, al governo per 14 anni fino alle elezioni del 4 luglio scorso, è stata difesa come un caso di necessità dal ministro della Giustizia, Shabana Mahmood: essa prevede il rilascio anticipato per tutta una serie di reati dopo l’esaurimento del 40% - e non di almeno il 50%, come previsto finora in presenza di benefici di legge ordinari - della pena.

“Il nostro sistema penitenziario è vicino al collasso - ha detto Mahmood - e se questo si verificasse sarebbe un colpo all’ordine pubblico del Paese”. “Ho dovuto assumere misure di emergenza che nessun ministro della Giustizia vorrebbe prendere pur di affrontare questa crisi”, ha aggiunto, rispedendo al mittente le critiche dell’attuale leadership conservatrice e imputando agli ultimi governi Tory di aver pressoché ignorato per anni gli allarmi di magistratura e polizia.

Shabana Mahmood ha del resto nominato suo consulente proprio un ex ministro conservatore, David Gauke, ribellatosi a suo tempo al proprio partito da posizioni moderate, incaricato di studiare sanzioni alternative alla reclusione per condannati per reati minori o medio-gravi, inclusa le destinazione a lavori coatti socialmente utili con forme di sorveglianza tecnologicamente più avanzate.

In totale, prima dei 1.100 dichiarati eleggibili per il rilascio a partire da questa settimana, i provvedimenti della ministra avevano portato già alla scarcerazione precoce di 1.700 galeotti, in aggiunta a migliaia di scarcerazioni ordinarie.