GAZA - Si aggrava ulteriormente il blocco dell’assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza, già messa in ginocchio da oltre un anno di guerra, dalla mancanza di servizi essenziali e dall’arrivo del maltempo invernale. Quattordici Ong sono state messe al bando dalle autorità israeliane, che hanno respinto la loro domanda di registrazione in quanto considerate “ostili” o coinvolte in “terrorismo” o “antisemitismo”. Un divieto di operare e accedere all’enclave palestinese che colpisce anche le Ong accusate di “delegittimare lo Stato di Israele”. 

Diversi funzionari umanitari hanno denunciato la decisione come un tentativo di “controllo politico” delle loro operazioni. Va invece in direzione opposta la spiegazione a questo divieto fornita dalle autorità israeliane. Delle circa 100 domande di registrazione presentate negli ultimi mesi, “solo 14 sono state respinte” entro la fine di novembre, afferma una dichiarazione del ministero per gli Affari della Diaspora e la Lotta contro l’Antisemitismo, che supervisiona questa nuova procedura obbligatoria dallo scorso marzo. 

“Gli altri sono stati approvati o sono in fase di revisione”, ha aggiunto la stessa fonte, sottolineando che “Israele incoraggia l’azione umanitaria, ma non permetterà ad alcun attore ostile o a nessun sostegno al terrorismo di operare sotto la copertura degli aiuti umanitari”. Le autorità “non forniscono alcuna prova a sostegno delle loro affermazioni; quindi, è molto difficile per le Ong rispondere a queste accuse”, ha commentato l’avvocato israeliano Yotam Ben-Hillel, che sta assistendo diverse di queste organizzazioni nei loro sforzi e ha già presentato ricorso presso l’Alta Corte di Giustizia. 

Nel mezzo di una catastrofe umanitaria nel territorio palestinese devastato dalla guerra, ancora privo di acqua corrente ed elettricità, una grande incertezza aleggia quindi sulle organizzazioni internazionali prima della scadenza del 31 dicembre, entro la quale tutti dovrebbero conoscere il loro destino. La decisione della messa al bando di ben 14 Ong giunge in un momento in cui gli aiuti in entrata a Gaza rimangono ampiamente insufficienti.  

Nonostante gli accordi del 10 ottobre prevedessero l’invio di 600 camion al giorno, i dati di Ong e Nazioni Unite descrivono una realtà ben diversa: solo 100-300 mezzi trasportano effettivamente aiuti umanitari. Il resto del carico è composto da beni commerciali, i cui prezzi risultano inaccessibili per la quasi totalità della popolazione di Gaza. 

La partenza di alcune Ong internazionali avrà ovviamente un impatto considerevole sul territorio. Tra le organizzazioni colpite figurano nomi di peso internazionale con decenni di esperienza sul campo. Come Save the Children, che assiste attualmente circa 120.000 bambini a Gaza, la loro esclusione lascerebbe un vuoto incolmabile nella protezione dei minori e nella distribuzione di beni di prima necessità. 

L’American Friends Service Committee (Afsc), storica organizzazione quacchera, anch’essa è stata inserita nella “lista nera”. Anche Medici Senza Frontiere (Msf) è a rischio, sebbene la sua posizione sia al centro di forti tensioni, la sua eventuale limitazione operativa sarebbe catastrofica, dato che l’Ong gestisce circa un terzo dei 2.300 posti letto ospedalieri ancora disponibili nell’intera Striscia. 

Il 31 dicembre rappresenta una data spartiacque: entro la fine dell’anno tutte le organizzazioni conosceranno il loro destino. Oltre all’espulsione del personale, il bando comporta il congelamento dell’accesso al sistema bancario israeliano, rendendo impossibile il pagamento di affitti e stipendi ai collaboratori locali.  

Il timore diffuso tra le Nazioni Unite e gli osservatori internazionali è che, all’inizio del 2026, le organizzazioni storiche vengano sostituite da nuovi attori privi delle competenze logistiche e mediche necessarie per gestire una delle crisi più complesse del secolo. Save the Children ha dichiarato di voler esplorare “ogni via possibile” per ottenere una revisione, ribadendo l’impegno a non abbandonare le famiglie palestinesi in questo momento critico.