BRISBANE - L’ammissione è stata fatta dopo il fallimento del più grande progetto nazionale nel settore, il Central Queensland Hydrogen Project (CQ-H2), sostenuto dal suo stesso governo.

“L’idrogeno è finito nel cassetto delle cose troppo difficili - ha dichiarato Palaszczuk ospite di Sky News -. Il prezzo non è giusto. Le persone guardano a solare, batterie, e si parla di aumentare l’offerta di gas a livello domestico. L’idrogeno è semplicemente troppo complicato in questo momento”.

Il progetto CQ-H2 era stato cancellato ieri a causa della mancanza di investimenti sufficienti. Nonostante avesse promosso con forza l’idrogeno durante il suo mandato, Palaszczuk ora riconosce che i numeri non tornano. “Era una priorità nazionale, ma non regge economicamente”, ha riconosciuto.

Pur difendendo l’importanza dell’aver investito nella tecnologia, l’ex premier ha ammesso che, in questo contesto economico, il settore non è ancora pronto. “Chi riuscirà a rendere l’idrogeno verde commercialmente valido guadagnerà molto, ma ora è troppo difficile”.

Negli ultimi mesi, numerosi progetti di idrogeno verde sono falliti in Australia, tra i quali quello avviato dal miliardario Andrew Forrest, sollevando preoccupazioni sulla fattibilità dell’intera industria. Eppure, il ministro dell’Energia Chris Bowen ha annunciato un piano da 8 miliardi di dollari in dieci anni per sostenere il settore. Riconoscendo le difficoltà, Bowen ha affermato che “questi progetti non seguono una linea retta: ci sono progressi e battute d’arresto”.

Intanto a Canberra, il ministro ombra per le Risorse energetiche Dan Tehan accusa il governo Albanese di far salire i prezzi dell’energia con una strategia “ideologica e unilaterale sulle rinnovabili”. Le accuse ai progetti di idrogeno verde, ma anche all’intero ventaglio delle rinnovabili, vengono avvalorate dalla Commissione del Mercato Energetico, secondo la quale le nuove centrali non generano ricavi sufficienti a giustificare gli investimenti.