NAPOLI - È salito a due morti e tredici feriti il bilancio del crollo avvenuto nella tarda serata di ieri alla Vela Celeste di Scampia a Napoli. Il cedimento di un ballatoio al terzo piano dell'edificio ha coinvolto i due livelli inferiori. A perdere la vita un ventinovenne e una trentacinquenne, ma tra i feriti ci sono anche due bambine ricoverate al reparto di Rianimazione dell'ospedale Santobono di Napoli.
Le due piccole, rispettivamente di sette e quattro anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.
Nello specifico, si legge nel bollettino dell'Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata, e l'altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale, ed è stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata.
Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di dieci, due e nove anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un'altra con frattura chiusa del terzo distale dell'omero sinistro, e l'ultima con frattura dell'omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico.
I residenti evacuati dalla Vela Celeste “sono circa 800 persone, di cui almeno 300 minori. Nel caso in cui non ci sarà un rientro da parte di tutti, la Protezione Civile Regionale e il Comune di Napoli hanno già individuato delle strutture alloggiative alternative”, ha detto il prefetto di Napoli Michele di Bari.
“Stiamo già organizzando tutto ciò che è necessario per l'eventuale alloggio di queste persone. Nel frattempo, però, devo dire che sono state attivate tutte le misure di carattere sociale per accompagnare queste persone”, ha spiegato di Bari.
Ha preso parte ai primi sopralluoghi il sostituto procuratore Antonella Fratello di Napoli che sta indagando, per il momento contro ignoti, sul crollo. L'ufficio inquirente attende la consegna delle informative con le risultanze dei primi dati tecnici per la formazione delle ipotesi di reato che, verosimilmente, potrebbero essere crollo colposo e omicidio colposo.
“In questo momento abbiamo poca acqua, prendete una bottiglietta a famiglia”, è l'invito di un operatore della Protezione Civile che ha enormi richieste di bottigliette di acqua sotto i tendoni davanti alla Vela Celeste di Scampia dove ci sono centinaia di abitanti evacuati da stanotte.
“Devono finire i controlli e poi ci faranno tornare dentro”, dice un abitante di Scampia con in braccio una bimba di pochi mesi. “Stiamo qui ad aspettare che ci trovino una nuova casa”, dice invece a poca distanza un altro residente. Tra i cittadini c'è chi inveisce contro lo Stato, chi urla la propria rabbia. Intanto vengono distribuiti dei panini, ma la situazione resta difficile da vivere nell'attesa di risposte.
“Ci sono qui a Scampia le case che hanno sequestrato alla camorra. Perché non ci ospitano in quelle abitazione?”, grida uno degli abitanti, accampato insieme a centinaia di vicini di casa sotto le tende della protezione civile.
Situazione difficile su cui lavorano anche due psicologi della protezione civile. “Qui c'è tanta paura e tristezza perché la propria casa è rifugio e luogo di sicurezza dove ti rifugi a fine giornata. Mettere in gioco la casa ti cade la percezione di sicurezza di casa che ti costruisci giorno per giorno”, spiega li psicologo Ciro Mayol.