SYDNEY – Il gruppo Merivale, gigante del settore ristorazione di Sydney, ha impiegato un grande avvocato specializzato in casi di diritti umani, per investigare le accuse di molestie e sfruttamento, mosse da alcune dipendenti dell’esclusivo Level 6 Club.
La decisione è stata dettata dagli articoli pubblicati la settimana scorsa dai quotidiani del gruppo Nine, nei quali venivano presentate nei dettagli delle accuse di dipendenti, che l’attico Level 6, all’interno del complesso Ivy, del gruppo Merivale, di Sydney, “si respirava un’aria tossica mirata allo sfruttamento delle donne, all’incoraggiamento delle molestie sulle donne, a fare sesso con i clienti e facilitare l’uso delle droghe”. Un manager ha descritto Level 6, come “ad un passo dal diventare un vero e proprio bordello”.
Il gruppo Merivale ha “categoricamente respinto” le illazioni nell’articolo, sull’immagine del club esclusivo e della compagnia che lo gestisce, che avrebbe assunto giovani donne “spaventato o in soggezione” dal livello dal livello e dalla scala delle accuse.
La direzione di Merivale ha sottolineato che spesso, nei locali destinati alla ristorazione, accadono “incidenti tra clienti e personale”. “Non lo neghiamo – continua il comunica del gruppo, ma Merivale gestisce, da sempre, ogni lamentela, reclamo o denuncia, in base ai propri programmi e le proprie procedure e in base ai propri obblighi legali”, si legge nel comunicato del gruppo.
La compagnia sostiene che gli incedenti denunciati sono di carattere ‘storico’ e risalgono al 2011, “in merito ai quali rimangono scarse informazioni sulle quali basare le indagini”.
Sottolineando di non avere in mano sufficienti informazioni che corroborino le accuse, il gruppo Merivale, si è “scusato senza riserve con il personale per ogni disagio causato”.
Annunciando l’ingaggio dello studio legale Kate Eastman SC, “per ricevere ulteriori informazioni relative alle accuse e per permettere lo svolgimento rapido delle indagini indipendenti”.
La compagnia incoraggia ogni membro del personale attuale e passato, a rivolgersi direttamente con lo studio legale Eastmant.: “Ogni informazione riservata, rimarrà riservata”, si legge ancora nel comunato.
Il gruppo Merivale ha confermato di aver assunto 50.0000 persone negli ultimi trent’anni di attività nel settore ristorazione in oltre sessanta locali situati nel NSW e Victoria, aggiungendo: “Abbiamo approntato chiari percorsi per gestire e investigare incidenti, rinforzando con il personale il concetto che non ci sarebbero state ricadute negative se avessero denunciato molestie, al fine di creare un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso”.
“Le accuse mosse nei nostri confronti da The Sydney Morning Herald, non rispecchiano accuratamente la cultura lavorativa del nostro gruppo, si legge ancora, prima dell’elenco delle programmi di formazione sul posto di lavoro, in atto dal 2011”.
Il sito del gruppo Merivale, descrive l’attico di George Street, al sesto piano del bar The Establishment, come una” perfetta oasi privata con un elegante terrazza che si affaccia sulla piscina del Pool Club, con il bar circondato da un giardino tropicale”.
Gli articoli del gruppo Nine, sostengono che “all’attraente personale femminile impiegato da Level 6 Club,per servire facoltosi clienti veniva chiesto ripetutamente di soddisfare ogni loro richiesta o avance”, con un ex dipendente che ha descritto l’ambiente come “un club per spogliarelli dove nessuno si svestiva”. C’era inoltre, sempre secondo gli articoli, un sistema per allertare il personale della presenza di agenti di polizia in borghese, per celare “ciò che stava accadendo”. Il personale ha anche denunciato casi di molestie sessuali in altri locali del gruppo Merivale.
L’Amministratore delegato (Ad) del gruppo Merivale, Justin Hemmes, si è detto “devastato” dalle gravi accuse mosse nei confronti della compagnia, aggiungendo di aver scritto a 5.000 dipendenti per rassicurarli che addebito rivelato dai quotidiani del gruppo Nine, verrà prese seriamente.
“Sono devastato nell’apprendere delle accuse mosse nei confronti della cultura del gruppo Merivale, e mi scuso senza riserve, per i disagi causati al nostro personale – ha detto Hemmes -. Voglio assicurare che non condoniamo, incoraggiamo o tolleriamo i comportamenti decritti negli articoli sul nostro gruppo e continueremo a lavorare per garantire un luogo di lavoro sicuro e protetto per tutti.
A seguito della pubblicazione dell’espose sul gruppo Merivale, la rappresentante Jessica Furolo, si è dimessa dal Consiglio direttivo dell’Australian Restaurant and Cafe Association.