ROMA - Mentre continua lo stillicidio quotidiano di nomi coinvolti nell'inchiesta milanese sui dossieraggi, il governo cerca la quadra sulle risposte da dare. 

Si era pensato ad un segnale immediato con l'approvazione in Consiglio dei ministri di un decreto che accentra nelle mani della Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo la competenza investigativa sul crimine cibernetico, ma il provvedimento è saltato. 

La ragione ufficiale sarebbe l’assenza di uno dei firmatari, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che per altri impegni non poteva essere presente alla riunione. Ci sarà dunque ancora qualche giorno per valutare in modo più approfondito come procedere. 

Si muove, intanto, l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che ha riunito il Nucleo operativo allo scopo di “approfondire il tema degli accessi abusivi alle banche dati digitali e affrontare efficacemente il fenomeno”. Il campo è complesso, le amministrazioni coinvolte molte e con assetti differenti, e c'è dunque l'esigenza di razionalizzare procedure e competenze. 

A questo sta lavorando il tavolo coordinato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che entro il mese prossimo varerà le linee guida con le procedure per rendere più sicure le banche dati di intelligence e forze dell'ordine. Tra queste c’é l'aumento delle pene per i funzionari pubblici che bucano abusivamente i sistemi, invocato da alcuni nella maggioranza, e già contenuto nel decreto sulla cybersicurezza approvato a giugno. 

Sul banco degli accusati c'è chi ha messo anche il direttore dell'Agenzia cyber, Bruno Frattasi, che però rigetta le accuse: “Accanto al tema della sicurezza informatica c'è anche un tema di sicurezza tout court, legato a reti collusive e corruttive che agiscono per interessi che sarà la magistratura a ricostruire nella loro interezza”, ha avvisato, sottolineando che “è un problema parlare di sicurezza informatica se il portiere dell'albergo, per fare un paragone, quando il cliente si allontana passa le chiavi della camera a qualcuno. Qualunque sistema in una situazione del genere, per quanto possa esser difeso da apparati difensivi straordinari, è bucabile in quel momento”.