In quest’insolito periodo che chiude ai fedeli le porte di chiese, monasteri, templi e sinagoghe non ci resta che viaggiare virtualmente tra i luoghi sacri del mondo, con preghiere o concerti da seguire rigorosamente da casa in streaming e online sui tanti canali social.
Nella basilica di San Francesco di Assisi, con le due chiese sovrapposte impreziosite dai dipinti di Giotto e Cimabue e la cripta con la tomba del Santo, alcuni video ci fanno entrare nel luogo di preghiera per ammirare le bellezze artistiche della celebre basilica.
Anche il suggestivo convento dei frati cappuccini di Monterosso al Mare, arroccato su un promontorio delle Cinque Terre, si presta a iniziative spirituali per allentare l’isolamento da quarantena. In questi giorni, infatti, è possibile telefonare al convento e chiedere di dedicare una messa o una preghiera a una persona cara; per farlo bisogna consultare il sito cappucciniliguri.it che consente di godere della bellezza del luogo sacro e dell’adiacente chiesa di san Francesco con il dipinto “La Crocefissione”, attribuito a Van Dyck.
In questi giorni di quarantena tv e web cam ci avvicinano a molti luoghi sacri, in un pellegrinaggio virtuale, per pregare e meditare ognuno con la propria fede; si parte da un luogo simbolico per la cristianità, il Santo Sepolcro di Gerusalemme, chiuso solo nel 1349 quando la peste si diffuse in Terra Santa. Oggi per arginare il COVID-19 è stato sbarrato il grande portone di legno della basilica, dove si venera il luogo della sepoltura di Gesù dopo la crocefissione.
Il ministro della Salute, il rabbino Yaakov Litzam, ha disposto la chiusura anche del Muro del Pianto, il luogo di preghiera all’aperto più importante per gli ebrei, e di tutte le sinagoghe di Gerusalemme che, nelle scorse settimane erano pronte a festeggiare la pasqua cristiana e quella ebraica, “Pesach”, che celebra la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto. L’unico pellegrinaggio possibile per ora è sui siti: thekotel.org e explore.itraveljerusalem.com.
Anche il luogo più sacro all’Islam è stato chiuso ai fedeli e ai pellegrini per i rischi legati al Covid-19: nella città santa dei musulmani La Mecca, in Arabia Saudita, non si era mai visto così vuoto l’accesso alla Kaaba, l’edificio a forma di cubo al centro della grande moschea dove nacque Maometto. In questi giorni la moschea Masjid al-Haram, la più grande al mondo, è desolata e il silenzio è rotto solo dalla voce del muezzin che con il suo canto chiama alla preghiera. Oggi si può ammirare la bellezza e la maestosità dei suoi sette minareti solo sul canale YouTube e sul sito del turismo: arabia-saudita.it.
Ne ha appena sei di minareti, ma è di una bellezza struggente la Moschea blu di Istanbul, anch’essa chiusa per la quarantena. Risale al XVII secolo ed è un tempio religioso affascinante, caratterizzato dalle maioliche di Iznik, decorate in toni che vanno dal blu al verde, rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle che conferiscono alla grande sala della preghiera un’atmosfera unica. La pagina web sultanahmetcamii.org consente di ammirarla in un tour virtuale.
E’ chiuso ai fedeli il tempio di Somnath, nel Gujarat indiano, uno dei 12 santuari Jyotirlinga dedicati a Shiva che si trova nel villaggio omonimo, lungo la costa del mar Arabico. Per i fedeli il tempio induista è la testimonianza della creazione dell’universo: costruito dal dio indù della luna Somraj, il tempio è stato distrutto più volte e ricostruito, si dice, persino da Krishna stesso. L’edificio è del 1950 ed è circondato da un alone di misticismo; per la quarantena si può solo ammirare sul web, cliccando il sito somnath.org.
Anche il tempio bianco buddista Wat Rong Khun, nella città thailandese Chiang Rai, è chiuso ai fedeli per la quarantena. Realizzato nel 1997 in gesso bianco e specchietti che riflettono il sole, è un edificio recente e spettacolare, il cui colore rappresenta la purezza del Buddha. Sulla pagina Facebook del tempio ci sono video e foto che ne dimostrano la maestosità.
Infine entriamo virtualmente in un luogo magico, di grande spiritualità: le Meteore di Kalamabaka, in Tessaglia, cuore umido della Grecia. Sono 24 monasteri, di cui solo sei attivi, appesi alle montagne e ospitano una delle più importanti comunità monastiche del mondo ortodosso. Il paesaggio che li circonda è bello, silenzioso e profondamente spirituale, fatto di guglie e pinnacoli di pietra in cima ai quali si ergono le torri, i contrafforti e i tetti dei monasteri.
“Preghiera, obbedienza, solitudine per salvarsi l’anima attraverso l’unione con Dio e per ritrovare i veri valori della vita” è il motto dei monaci dei sei monasteri, dichiarati patrimonio dell’Umanità che si ammirano sul sito dell’Unesco e su quello turistico visitgreece.gr