ROMA - Da questo martedì la Cappella Sistina torna ad ospitare il Conclave, il rito antico che da secoli accompagna la nomina dei nuovi pontefici, un evento di portata mondiale che sarà accompagnato anche da misure di massima riservatezza nei luoghi in cui si svolge, come lo stesso nome indica: dal latino cum clave, cioè “chiuso con la chiave” o “sottochiave”.
Per i 133 cardinali chiamati ad eleggere il 267esimo Papa è fatto divieto assoluto di mettersi in contatto con l’esterno, e saranno obbligati a lasciare fuori dalla Cappella telefonini e qualsivoglia sistema elettronico, mentre il Governatorato vaticano ha già annunciato che, con lo scattare del Conclave, nell’area della Città del Vaticano tutti i ripetitori per le comunicazioni saranno schermati.
I riti per l’elezione del successore di Francesco saranno aperti nella Basilica di San Pietro dalla messa solenne Pro eligendo Pontifice, al termine della quale tutti i cardinali elettori si recheranno nella Cappella Sistina per l’inizio del vero e proprio processo elettivo.
Sarà solo al termine del giuramento, con la frase conclusiva extra omnes (“fuori tutti”) pronunciata dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie Diego Ravelli, che prenderà il via ufficialmente il Conclave e quindi l’inizio delle operazioni di voto.
Nel primo giorno si terrà una sola votazione, mentre nei giorni successivi saranno quattro in totale, due la mattina e due il pomeriggio. Una volta scritto il nome sulla scheda sotto la frase Eligo in Summum Pontificem, ogni singolo cardinale elettore si avvierà verso l’altare con la scheda piegata e ben visibile, la adagerà su un piatto d’argento poggiato su un’urna e poi la lascerà scivolare all’interno.
L’ormai celebre fumata che annuncerà al mondo l’elezione del nuovo Pontefice sarà prodotta da una stufa che, dal 1939, è parte integrante dell’arredo della Cappella Sistina e renderà noto a tutti i risultati delle votazioni, resi visibili dal colore delle fumate stesse che usciranno dal comignolo installato sulla copertura della Cappella: nera nei casi di non raggiunta maggioranza e bianca ad elezione avvenuta.
Le fumate nere saranno ottenute con la sola bruciatura delle schede, mentre quella bianca con l'aggiunta di paglia umida. Il tutto agevolato da alcuni agenti chimici, che renderanno i colori più marcati per una visione più chiara.
Nel conclave del 2005 venne anche utilizzata per la prima volta un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni per incrementare la visibilità delle fumate.