PARIGI - Negli ultimi decenni, la migrazione italiana in Francia ha subito una trasformazione profonda, passando da una necessità economica a una scelta consapevole di mobilità all’interno dell’Unione Europea.

Se, in passato, si emigrava con la certezza di lasciare definitivamente il proprio Paese d’origine, oggi molti italiani si spostano in Francia senza percepirsi come emigrati, ma come cittadini europei in cerca di opportunità. Questa evoluzione ha ridefinito la comunità italiana, creando nuove dinamiche e sfide che il Comites di Parigi si impegna ad affrontare. 

Oleg Sisi, presidente del Comites di Parigi, ha descritto questa evoluzione in tre fasi distinte della migrazione italiana: la prima avvenuta nel primo dopoguerra, la seconda nel secondo dopoguerra e una terza tra gli anni ‘70 e ‘80.

Con la nascita dell’Unione Europea e la libertà di movimento, una nuova generazione di italiani ha scelto la Francia per motivi professionali e formativi, dando vita a un nuovo modello migratorio da quello precedente. “Oggi, più che di emigrati o espatriati, è più corretto parlare di italiani ‘in mobilità’ all’estero per formazione, opportunità lavorative o scelte di vita”, afferma Sisi nel corso di un’intervista con Il Globo. 

Non si può però parlare di una sola grande comunità italiana a Parigi, bensì di una collettività composta da più comunità distribuite su un ampio territorio. Oggi, sono oltre 500mila gli italiani che vivono in Francia. Di questi, 183mila sono registrati nella circoscrizione consolare di Parigi, che comprende anche 47 dipartimenti francesi, di cui 9 territori d’oltremare. I rimanenti si trovano nel resto della Francia: oltre a Parigi, altre città con una forte presenza italiana sono Lille, Digione e Rennes.

“La presenza italiana è radicata in molte città e centri regionali, e la rete associativa gioca un ruolo chiave nel mantenere i legami con le nostre radici e le istituzioni italiane presenti in Francia”, precisa Sisi, sottolineando l’importanza di tutto quel circuito di associazioni, patronati e attori culturali che permettono agli italiani di Parigi - e non solo - di esprimere la propria italianità. 

Un fenomeno significativo all’interno di questa nuova realtà è rappresentato da quelle che Sisi definisce “famiglie Erasmus”, ovvero coppie nate da esperienze di studio o lavoro all’estero, stabilitesi in Francia in un contesto di grande mobilità sociale e culturale.

Queste famiglie contribuiscono a creare una rete interculturale che facilita l’integrazione, ma pongono anche la sfida di mantenere vivo il legame con l’identità e la cultura italiana: “Constatiamo l’interesse di molte giovani famiglie italiane, pienamente integrate nel tessuto francese, nel trasmettere ai loro figli le proprie origini identitarie, attraverso l’apprendimento della lingua e della cultura italiana”. 

A rendere più agevole l’integrazione nel tessuto sociale francese, ha sicuramente un ruolo la prossimità linguistica e culturale tra i due Paesi: se, da un lato, la somiglianza delle lingue facilita l’apprendimento del francese per i nuovi arrivati, dall’altro, l’affinità culturale ha permesso alle comunità italiane di inserirsi rapidamente nelle dinamiche locali, senza trovarsi isolate. 

Una realtà, quella tratteggiata dal presidente del Comites di Parigi, che sembra smentire ogni cliché riguardo al rapporto al tra le due culture: “A Parigi, come in altri luoghi della nostra circoscrizione – precisa Sisi – registriamo un crescente interesse per tutto ciò che è legato alla cultura e al savoir faire italiani, dalla cucina al cinema, passando per la storia, l’arte, la moda e il design: un aspetto che sicuramente contribuisce, dal punto di vista sociale, ad un’armoniosa collaborazione tra le due comunità”, 

Oggi, la comunità italiana di Parigi è variegata e distribuita in tutti i settori lavorativi. Gli italiani operano con successo nella ristorazione, nella cultura, nel lusso, nella ricerca scientifica, così come del settore pubblico, dalla sanità all’istruzione, fino al nucleare. Un dato significativo è che il 30% della ricerca scientifica in Francia è svolta da ricercatori italiani, un elemento che evidenzia il valore della nostra comunità nel contesto accademico e tecnologico francese. Anche il settore imprenditoriale vede una forte presenza italiana, con numerosi professionisti che ricoprono ruoli chiave in grandi aziende e startup innovative. 

Il Comites di Parigi ha avuto un ruolo fondamentale per favorire questa integrazione e per creare opportunità per la comunità italiana. Tra le iniziative a venire, si distingue il progetto L’Artista Altrove, che mira a “creare incontri per generare sinergie tra artisti e operatori culturali italiani presenti sul territorio”.

Un altro progetto importante è la realizzazione di un fumetto bilingue, pensato per le scuole del sistema dell’éducation nationale. “Uno strumento interattivo, per far conoscere ai giovani studenti gli italiani celebri sepolti nel cimitero monumentale del Père-Lachaise e la secolare storia di amicizia tra Francia e Italia –  spiega Sisi –. Il fumetto presenta un percorso a bivi che consente, a seconda delle scelte compiute dal lettore, di scoprire ogni volta nuovi personaggi, grazie ad un sistema di QR code”.

Inoltre, lo scorso anno, in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, il Comites ha attivato uno sportello virtuale di orientamento medico in lingua italiana, per aiutare i connazionali a orientarsi nel sistema sanitario francese. 

Oltre alla promozione culturale e sociale, il Comites ha contribuito alla creazione del CAP-Paris, il Coordinamento delle associazioni di professionisti itliani a Parigi, oggi composto da una rete di 15 associazioni professionali e di alumni di atenei italiani. Questo network ha l’obiettivo di favorire il supporto reciproco tra professionisti e migliorare le opportunità lavorative per i nuovi arrivati. 

Tra le attività del Comites troviamo anche il sostegno a eventi e iniziative promosse da associazioni italiane, come ad esempio il Festival Dolcevita sur Seine, che in appena 3 anni è divenuto un appuntamento dell’estate parigina, il Festival Canzoni & Parole e il Premio Prix Palatine

Questa trasformazione della migrazione italiana in Francia rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui gli italiani all’estero si percepiscono e vengono percepiti. L’idea del migrante come figura isolata e in cerca di riscatto è stata sostituita da un’immagine più dinamica e moderna, in cui gli italiani partecipano attivamente alla società che li ospita, senza rinunciare alle proprie radici. 

“Ciò che oggi vediamo è una comunità italiana non chiusa in se stessa, ma aperta e vivace, attiva in ogni settore della società francese”, conclude Sisi.