MONTEVIDEO - I legami storici e culturali tra Uruguay e Italia sono profondi, e il calcio non fa eccezione. Numerosi giocatori nati in Uruguay hanno scelto l’Italia, diventando protagonisti assoluti di questo sport.
Per ripercorrere questa lunga storia calcistica tra i due Paesi, l’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo ha organizzato un incontro all’Expo Prado, che avrà come relatore l’autore e giornalista italiano Luca Caioli, nell’ambito della Giornata dello sport italiano nel mondo.
Il noto scrittore sarà in Uruguay per presentare una conferenza dal titolo “Calcio uruguaiano e italiano, una lunga storia: perché tanti calciatori charrúas emigrano nel Bel Paese?”. Parteriperanno anche il giornalista sportivo Sebastián Giovanelli e Magdalena Martínez Vial, la giornalista spagnola residente in Uruguay.
Giovanelli è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università della Repubblica. Con oltre 20 anni di esperienza nei media, oggi fa parte delle redazioni di El Espectador Deportes, Espn Uruguay, Canal 5 e del canale di streaming Fix Entertainment. In passato ha lavorato per Canal 10, Radio Sport 890 e DirecTV.
Martínez Vial vanta invece più di 30 anni di esperienza nel giornalismo internazionale. Ha lavorato come corrispondente a Montevideo per il quotidiano El País di Madrid, seguendo da vicino il calcio uruguaiano, dalla Copa América alla Coppa del Mondo. Proprio grazie a queste coperture ha riscoperto l’Uruguay come “il Paese del calcio”, un posto dove questo sport si vive con autenticità e passione.
Durante la sua conferenza, Caioli affronterà i molteplici legami storici e culturali che uniscono Uruguay e Italia attraverso il calcio, dalle prime migrazioni fino alle stelle uruguaiane che brillano oggi in Serie A.
Tra le storie che verranno raccontate ci sarà quella di Julio Bavastro, calciatore nato a Paysandú da famiglia di origini italiane, che a soli 16 anni si trasferì con il fratello in Italia per giocare come attaccante nel Milan. Dopo essere stato naturalizzato italiano, fu arruolato nell’esercito e combatté nella Prima Guerra Mondiale.
Nel corso dei decenni, diversi calciatori uruguaiani hanno lasciato la loro impronta nella Serie A: da Juan Alberto “Pepe” Schiaffino a Edinson Cavani, da Enzo Francescoli a Mathías Olivera, attuale campione con il Napoli.
Stabilitosi a Madrid dal 2001 e con oltre trent’anni di carriera, Caioli ha seguito i principali eventi sportivi per importanti testate e reti: Il Manifesto, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport e Rai 3 in Italia; Granada TV nel Regno Unito; Euronews TV in Francia, dove è stato anche caporedattore sportivo. In Spagna collabora con La Sexta, Cadena Ser, Onda Cero, Marca e Corriere della Sera.
Caioli è considerato uno dei più autorevoli biografi delle stelle del calcio mondiale, con oltre un milione di copie vendute. Tra i suoi libri più noti: Il campione che sorride. Ronaldinho, el futbolista feliz (“Ronaldinho, il calciatore felice”, Portic, 2006) e Messi, el niño que no podía crecer (“Messi, il bambino che non poteva crescere”, Planeta, 2008), oltre a opere dedicate a campioni come Zinedine Zidane, Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, Fernando Torres, Kylian Mbappé, Mario Balotelli, Paul Pogba, Mohamed Salah, Antoine Griezmann, Erling Haaland, Frenkie De Jong e Neymar, che definisce “l’ultimo calciatore poeta”. È inoltre autore di Luis Suárez: El Pistolero (Ara Llibres, 2014), in cui ripercorre la vita del bomber uruguaiano, descritto come “mago del pallone”.
La Giornata dello sport italiano, all’interno della quale si inserisce la conferenza di Caioli, è un’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per celebrare lo sport italiano e i suoi valori: inclusione, spirito di squadra e passione. L’incontro si terrà venerdì 12 settembre, alle ore 18:00, presso lo stand Italia alla Rural del Prado.