MELBOURNE - Alle superiori si sono appassionate all’italiano, il cui studio hanno poi proseguito all’università e, una volta laureate, sono diventate docenti di italiano in quella stessa scuola che ha infuso loro l’amore per la lingua.
Sonia Baggio e Chiara Bellino, due dei sei insegnanti di italiano del MacKillop College di Werribee, hanno condiviso la loro singolare storia che le ha viste prima frequentare la scuola da allieve sedute dietro a un banco per poi, qualche anno dopo, passare dietro alla cattedra.
Entrambe nate e cresciute in Australia da famiglie di origine italiana, hanno un legame con la lingua che è cresciuto negli anni, fino a diventare una professione, con la missione di continuare a trasmettere l’italiano alle nuove generazioni di studenti del MacKillop.
L’insegnamento dell’italiano nella scuola vanta una lunga tradizione e, nonostante l’offerta preveda anche il francese e il giapponese, la lingua di Dante rimane comunque la più scelta dai ragazzi.
L’istituto accoglie circa 1700 studenti; negli Anni dal 7 a 9 ci sono cinque o sei classi di italiano ogni anno che poi diminuiscono quando la lingua diventa facoltativa: “Ma non c’è mai stato un anno senza una classe di italiano fino all’Anno 12, anche perché il nostro preside supporta in ogni modo le lingue”, ha sottolineato Baggio.
Durante l’anno vengono organizzate, dentro e fuori dalla classe, numerose attività per motivare i ragazzi: non solo la settimana delle lingue, ma anche gli scambi e i viaggi studio in Italia.
“Ogni anno organizziamo uno scambio con una scuola di Milano con cui siamo gemellati. I nostri studenti vanno in Italia ogni due anni per tre settimane, durante le quali viaggiano, ma frequentano anche la scuola e vivono con le famiglie per essere immersi nella lingua e nella cultura”, ha spiegato l’insegnante.
Negli anni l’approccio per insegnare una seconda lingua è molto cambiato: non solo si usa di più la tecnologia, ma si cerca di dare ai ragazzi gli strumenti per costruire delle frasi fin da subito, per poi andare a studiarne la grammatica.
La cosa più difficile nel confronto con gli studenti è di riuscire a coinvolgerli e renderli partecipi: “Dipende molto dal gruppo e, se crei un buon rapporto con gli studenti, riesci a catturare la loro attenzione. L’importante è tenerli sempre occupati con attività in classe”, chiarisce Baggio.
“Usiamo anche la cultura per coinvolgerli, scegliamo dei temi che per loro siano interessanti, parliamo della moda, dei passatempi, i mezzi di trasporto, la famiglia. Tutto accompagnato da video o canzoni”, aggiunge Bellino, che sottolinea come in classe cerchino di parlare in italiano con gli studenti, compatibilmente con il loro livello di comprensione.