Ci vuole coraggio, creatività e spirito d’iniziativa per trasformare un’idea in un’attività di successo e Shamil Siriwardana è stato capace di mettere insieme questi elementi e unirli con la sua innata curiosità, per fondare Finger Lime Melbourne nel 2020. 

Nato e cresciuto a Milano da genitori originari dello Sri Lanka, Shamil è arrivato in Australia nel 2015, con un visto Working Holiday. “Viaggiare è una cosa che mi è sempre piaciuta e poi l’idea di spostarsi scorre nelle vene della mia famiglia”, ha chiarito. 

L’inizio dell’avventura australiana è stato complicato dagli 88 giorni nelle farms, con alti e bassi, come ha spiegato l’imprenditore: “Ho cominciato lavorando come lavapiatti in un ristorante a Sydney; poi per mi sono spostato dappertutto, dal Queensland alla Tasmania per i miei tre mesi nelle farm”.

Dopo un’esperienza faticosa in un’azienda agricola in Queensland a raccogliere peperoni, Shamil si è spostato in Tasmania, dove ha lavorato in una realtà operante nell’allevamento dei salmoni, occupandosi della selezione di uova e dei pesci: “Le migliori condizioni climatiche e lavorative mi hanno riportato in quel posto in più occasioni, per qualche mese alla volta”.

Nel frattempo, Shamil ha continuato a lavorare nelle cucine dei ristoranti, dove ha imparato l’arte di unire ingredienti e mescolare sapori, così, quando si è trovato costretto a casa dalla pandemia, senza più un lavoro, ha cominciato a vendere le sue piante di finger lime (caviale di limone).

“Le prime due le ho vendute in cinque minuti, così ne ho comprate delle altre e un po’ alla volta sono riuscito a venderne decine al giorno”, ha ricordato.

Da quei primi passi casuali mossi su Facebook, da lì a poco Shamil ha fondato Finger limes Melbourne e From the Bush, due nomi per un’unica realtà che vende non solo piante di finger limes e autoctone, ma anche una serie di prodotti ricercati, da usare in cucina e preparati con ingredienti nativi australiani, quali confetture, salse, miele e, persino, una cioccolata creata con un amico pasticciere italiano, Alessandro Luppolo.

L’elenco dei prodotti proposti da Shamil comprende ingredienti di nicchia, come il pepe nero della Tasmania, le formiche verdi del Queensland e le noci della pianta Bunya (vedi articolo qui sotto). La passione per il giardinaggio arriva dalla famiglia: “Soprattutto da mia nonna paterna, che cresceva migliaia di piante in giardino, ma anche dai miei genitori che hanno sempre coltivato un piccolo orto con spezie e ortaggi”.

“Nei ristoranti, invece, ho imparato la parte legata al cibo; poi ho sperimentato, studiato e mi sono appassionato”, ha spiegato l’imprenditore, che è stato capace di costruire una rete di partner e fornitori fidati che condividono i suoi stessi principi.

“Il miele, ad esempio, è un prodotto che, anche se lo compri spesso, non avrà mai lo stesso identico gusto, perché i nostri apicoltori si fermano di volta in volta in zone diverse seguendo la fioritura delle piante”.

Shamil ha inoltre instaurato un rapporto positivo con le comunità indigene, anche perché molte scuole hanno avviato dei progetti che prevedono di cucinare incorporando l’uso di piante native australiane e di prodotti usati nella tradizione culinaria delle popolazioni indigene australiane.

E questa commistione di popoli e culture è uno degli aspetti che rendono la sua vita in Australia particolarmente interessante: “Stare qui mi ha aiutato ad aprirmi molto e questo ha accresciuto la mia voglia di conoscere cose nuove”, ha spiegato Shamil, aggiungendo di aver “portato un po’ di Italia nella [sua] attività”: “Mi piace curare tutti i dettagli”, puntualizza. 

E per il futuro non esclude di far conoscere i suoi prodotti in Italia, per esportare un pezzetto della cultura australiana nel suo Paese.