SYDNEY - I cambiamenti climatici uccidono il corallo. A stabilirlo, un team di ricercatori (University of New South Wales, University of Newcastle, University of Technology Sydney, James Cook University e il Noaa – National Oceanographic and Atmospheric Administration) il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.
I ricercatori hanno stabilito che le frequenti e intense ondate di calore rappresentano una minaccia per le barriere coralline, peggiore di quanto si pensasse finora. Per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che questi eventi climatici causano una repentina morte del corallo, che avviene nel giro di poche settimane. Basta un aumento della temperatura di mezzo grado Celsius per influire sulla mortalità dei coralli, durante i fenomeni di sbiancamento. Le alte temperature dell’acqua sarebbero infatti responsabili dello ‘sbiancamento’ dei coralli. Ma i due eventi (la mortalità indotta dalle ondate di calore e sbiancamento) devono – come dicono gli scienziati – essere distinti.
A preoccupare è che le ondate di calore marine e lo stress termico stanno diventando sempre più gravi e rapidi, impattando sull’ecosistema più di quanto questo riesca a sopportare. Dopo un’ondata di calore, lo scheletro del corallo viene “immediatamente colonizzato da alghe e batteri che crescono rapidamente. “Le conseguenze sono devastanti – dichiara Bill Leggat, coautore dello studio e professore associato all’Università di Newcastle – non solo per il tessuto animale, ma anche per lo scheletro, che viene rapidamente eroso e indebolito”.