Forma di teatro corale popolare, tradizione ormai documentata a Melbourne dalla fine degli anni ’90, la rappresentazione della Passione di Cristo (Melbourne Passion Play) ritorna ogni anno in scena grazie alla lodevole dedizione e all’impareggiabile costanza della comunità locale.

Circa venticinque anni fa, l’imprenditore e filantropo Pasquale ‘Pat’ LaManna, scomparso di recente, ha deciso di ripercorrere, grazie all’arte della recitazione, il periodo finale della vita di Gesù, dalla visita a Gerusalemme fino alla morte per crocifissione, lasciandosi ispirare da uno degli eventi più importanti dell’intero panorama storico-culturale-religioso della Germania, che ancora oggi richiama fedeli e spettatori da ogni parte del mondo.

Nel 1633, durante la devastante Guerra dei trent’anni, la cittadina di Oberammergau dovette affrontare una terribile carestia e la piaga della peste nera. Dopo il tragico decesso di centinaia di persone, il Consiglio cittadino, insieme ai rappresentanti religiosi del villaggio, decisero di fare una promessa solenne: eseguire la ‘Passione di Cristo’ per ricordare la sofferenza, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, affinché quel “dolore” liberasse la popolazione dall’epidemia di peste.

Da quel voto solenne a Oberammergau non si contarono più morti. Dal 1634 gli abitanti adempirono quindi al giuramento portando in scena la prima rappresentazione della Passione, morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo di Nazareth.

“Quella stessa devozione, quella voglia di coinvolgere la comunità in qualcosa di più grande ha spinto anche Pat LaManna a dar vita alla stessa tradizione anche a Melbourne”, ha raccontato Federico Martin, coinvolto nell’organizzazione da ormai decenni e quest’anno interprete del fariseo Raphim. 

Prima nel campo da golf di proprietà di LaManna a Rosebud, poi a Doncaster, in una cava di rocce utilizzata come anfiteatro, e infine all’Holy Cross Centre a Templestowe, “sempre all’aperto per cercare di accogliere quante più persone possibili”.
Oggi la rappresentazione teatrale della Passione di Cristo coinvolge circa settanta persone, tra cast e tecnici di scena, un lavoro straordinario di impegno e volontariato per continuare a condividere il credo di pace e speranza che ha più di duemila anni.

Dopo tre anni di pausa forzata a causa della crisi pandemica, ha infatti entusiasmato l’interesse ancora vivo della comunità: “Non abbiamo avuto difficoltà nel trovare gli attori e le comparse – ha aggiunto Martin –. Abbiamo inoltre deciso di terminare la rappresentazione con la Resurrezione per trasmettere un senso di positività”.

Dopo il successo della prima, andata in scena il giorno della Domenica delle Palme – presenti anche spettatori da Caroline Springs, Hampton Park e Mount Waverly, grazie a tre autobus organizzati dallo stesso gruppo di lavoro –, sarà possibile assistere a una seconda rappresentazione, domani 7 aprile nel giorno del Venerdì Santo, a partire dalle 10am. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

“Possiamo continuare questa sentita tradizione grazie non solo alle tante aziende che non hanno fatto mai mancare il proprio supporto, ma soprattutto grazie alla fondazione di Pat LaManna che ci ha lasciato una grande eredità, spirituale e monetaria – ha concluso Martin –, che ci permetterà di portare la rappresentazione in scena per molto tempo ancora”.