ROMA - La decisione del Viminale di aumentare gli stanziamenti per i rimborsi dovuti a ogni singolo migrante accolto è in sostanza un primo passo concreto verso il superamento dei Decreti sicurezza, voluti da Matteo Salvini e finiti di recente non solo nel mirino del Partito Democratico, ma fortemente contestati anche dal movimento delle Sardine in Emilia-Romagna.
La decisione, come spiegano dal Ministero, nasce dal fatto che molte gare per l’accoglienza erano andate deserte dopo i decreti ministeriali fatti da Matteo Salvini, che avevano tagliato di circa il 40% il rimborso di 35 euro per ogni migrante ospitato, portandolo a un minimo di 19 a un massimo di 26 euro. 
Le cifre stabilite, che erano state diminuite già dal ministro Minniti, erano appena necessarie a garantire vitto e alloggio e non permettevano alcun progetto di reale accoglienza o inserimento. Per questo, la maggior parte delle associazioni, consapevole di non poter assicurare un servizio non hanno partecipato ai bandi delle prefetture. Per ovviare al problema molti prefetti avevano chiesto ai gestori di servizi di accoglienza di continuare a operare in proroga. 
L’iniziativa del Ministero, intrapresa anche a seguito a un parere chiesto all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) mira a sanare dunque la situazione.