ROSARIO – “Qui alla Familia Veneta di Rosario, il 2026 è già iniziato”. Scherza, il presidente Mauro Testa, ma dalle sue parole filtra la grande soddisfazione per i risultati raggiunti, con la voglia di andare avanti.

“Da quando abbiamo riattivato l’associazione, nel 2022, siamo sempre cresciuti e questo 2025 è stato il nostro anno migliore”, aggiunge.

Subito dopo le feste, l’associazione riaprirà le sue porte per una serie di attività estive, cominciando dalla milonga del 6 gennaio. “In gennaio e febbraio ci saranno tre corsi di italiano, un corso sulla lirica, Il piacere dell’opera, e tre incontri del nostro ciclo di cinema, dichiarato di interesse municipale – dice Testa –. I film saranno dedicati al tema dei viaggi e delle vacanze”.

Il mese di febbraio, ovviamente, sarà dedicato al Carnevale. “Sarà la quarta edizione del nostro Carnevale di Venezia a Rosario, con una milonga, un ballo in maschera e dolci veneti legati a questa festa, come i crostoli”. Non solo maschere: sono previsti un seminario su Antonio Vivaldi e il barocco musicale veneziano, una nuova serata di cinema e un laboratorio di mosaico.

Il programma del 2026, tuttavia, prevede anche incombenze meno creative, ma necessarie. “Rifaremo tutto l’impianto del gas – dice Testa –. E questo impegnerà gran parte del budget dei primi sei mesi. Ma è un intervento necessario”.

Guardando gli ultimi 12 mesi, il presidente traccia un bilancio molto positivo. “Nel 2025 si sono rafforzati i vecchi progetti e ne sono partiti di nuovi – dice –. Il sogno di un ensemble barocco è diventato realtà”. Il progetto, presentato tramite Cava (Confederazione associazioni venete dell’Argentina) all’ente Veneti nel Mondo, ha ricevuto il punteggio più alto a livello internazionale. È nata così Armonia della Laguna, orchestra diretta da Tomás Mingardo specializzata in musica barocca veneziana.  

Oltre ai consolidati corsi di italiano, sono partiti anche i corsi di commedia dell’arte, lingua veneta e di cucina regionale. E sono state realizzate le prime opere edilizie importanti alla sede, con il rifacimento di un tetto, l’installazione di nuove luci e l’insonorizzazione di un salone.

Una “cartolina” con la sede dell’associazione e gli auguri in veneto.

“Abbiamo anche intrapreso e concluso un percorso di regolarizzazione amministrativa, visto che dal 2004, per conflitti interni delle passate gestioni, non erano mai stati presentati i libri legali – dice Testa –. A questo punto potremo anche rinnovare lo statuto e renderlo più adeguato ai tempi attuali”.

C’è attesa, poi, nei confronti della neoinsediata giunta della Regione Veneto, per capire che relazione avrà con i veneti della diaspora. Relazione, in ogni caso, mediata da Cava.

“Il 2026 sarà il mio ultimo anno come presidente – conclude Testa –. E voglio lasciare tutti in ordine per il mio successore. Vorrei che la Familia continuasse a essere un riferimento per l’italianità e la veneticità a Rosario e in Argentina”.