ADELAIDE - Marisa Baldassi, classe ’37, è in Australia da 71 anni. Viene da un piccolo paese in Friuli, Grions del Torre, a pochi chilometri da Udine.
Ricorda con tenerezza e nostalgia il suo paese di nascita, a cui è legata da ricordi di infanzia indimenticabili e felici: ricorda molto del suo paese, anche perché è arrivata in Australia, raggiungendo con la mamma il papà, emigrato anni prima:
“L’inizio in Australia è stato molto triste, una tristezza che sento ancora”, racconta.
Marisa è molto conosciuta all’interno della comunità italiana: è infatti presidente del Fogolar Furlan di Adelaide, conduce un programma in radio dal titolo Il Friuli e la sua gente ed è stata, fino ai 75 anni, un’insegnante di italiano nelle scuole superiori, molto amata e apprezzata dagli studenti.
L’insegnamento è nel cuore di Marisa da sempre: “Da quando ne ho memoria volevo diventare maestra, da bambina mettevo in riga anche le sedie. Andavo nella stalla e insegnavo alle mucche, mio zio non era contento, perché le facevo alzare per ripetere la tavola pitagorica; in questo modo non si riposavano e facevano meno latte”.
Purtroppo non ha potuto insegnare da subito, come avrebbe voluto, perché quando è arrivata in Australia aveva completato la quinta elementare ma per via dell’inglese è stata inserita inizialmente nella classe dei più piccoli.
Per questo Marisa ha finito le scuole con un paio di anni di ritardo. Intanto cresce, si sposa, ha due bambine, inizia a lavorare in un ufficio paghe. “Mi annoiavo - ci racconta -. Allora un giorno mio marito mi ha spronata a cambiare”.
Marisa, quindi, riprende il suo sogno di diventare un’insegnante ma la strada non è ancora spianata.
Prima si diploma come bibliotecaria, poi per accedere all’università deve prendere la maturità (ai tempi di Marisa la scuola finiva un anno prima), a quel punto si laurea in italiano, inglese e storia moderna europea:
“Quando la mia primogenita ha iniziato il primo anno all’università io ho iniziato l’ultimo e invece di godere di un po’ di libertà, si ritrovava la mamma tra i banchi”.
La prima esperienza di insegnamento è stata particolare, dai Salesiani, tutti ragazzi grandi, quindi Marisa cerca al più presto di cambiare e, dopo una parentesi alle elementari, trova il suo posto ideale alla Mary MacKillop, una scuola cattolica per sole ragazze.
Alla Mary MacKillop resta per tutta la sua carriera, ben 28 anni, di cui oltre 25 come insegnante e poi come coordinatrice.
Baldassi va in pensione a 75 anni: “Non potevo restare senza insegnare”, ci spiega. Quindi ha iniziato a insegnare italiano in due classi all’Università della Terza Età, in teoria aperta a tutti i 50+ ma di fatto frequentata dai 65 anni in su.
Nelle classi di Marisa gli studenti vanno dai 65 agli 80 anni: “I miei alunni sono anziani, è vero, ma molto lucidi. Mi piace molto insegnare loro: imparano in fretta, sono molto motivati, si impegnano. La maggior parte di loro era insegnante, spesso di lingua, due addirittura di latino”.
Sono quindi abituati a imparare una lingua straniera, ne sanno apprezzare i benefici.
“L’unico problema è che siamo tutti un po’ sordi - sorride Marisa -; per questo c’è qualche difficoltà nella pronuncia. Però tra loro si capiscono benissimo lo stesso. Nella grammatica e nello scritto sono davvero bravi”.
Durante i momenti di conversazione si trattano i più svariati argomenti, uno dei preferiti riguarda i modi in cui potenziare in Australia lo studio delle lingue straniere:
“Le lingue non sono una materia facile, per questo nelle scuole forse gli studenti tendono a sceglierne altre”.
Dopo le lezioni tutta la classe va a prendere un caffè e la conversazione in italiano prosegue:
“È bello stare con i miei studenti. Normalmente con i miei coetanei si parla solo di malattie e ricette, al massimo dei nipoti. Con le mie classi invece parliamo di tutto”.
Che differenze tra il liceo e l’Università della Terza Età?
“Insegnare all’Università della Terza Età mi dà enormi soddisfazioni, i miei studenti sono molto bravi, si impegnano tantissimo”.
Hanno deciso assieme di seguire per le lezioni il calendario scolastico, sono tutti nonni e durante le vacanze molti seguono i nipoti.
Ora con le restrizioni COVID-19 le lezioni sono a settimane alternate ma proseguono con entusiasmo e impegno.
Non solo le classi di Marisa sono molto richieste, per entrare nell’Università della Terza Età, gestita interamente da volontari, insegnanti e amministrativi, le liste di attesa sono lunghe.
Marisa Baldassi andrà avanti a insegnare finché ne avrà le forze, ne è sicura; non può interrompere il suo sogno di bambina, quando insegnava per gioco alle mucche dello zio in Friuli.