MARACAY – Dal 1996, la città di Maracay (circa 600mila abitanti, a 120 kilometri a ovest di Caracas) possiede un cuore pulsante di italianità. È l’anno in cui è stato fondato il locale comitato della Dante Alighieri che da allora organizza corsi, è sede d’esame Plida (certificazione ufficiale di conoscenza della lingua), eventi di promozione culturale, cineforum, conferenze, concerti e mostre.

Animatore e regista è il presidente Mariano Palazzo, che racconta con entusiasmo il successo delle attività proposte.

“Gran parte dell’interesse è sicuramente legato ai requisiti linguistici necessari, livello B1, per ottenere la cittadinanza per matrimonio – dice –. Ma c’è anche quella che il nostro presidente nazionale, Andrea Riccardi, chiama italsimpatia”. Persone, giovani soprattutto, che non hanno antenati italiani, ma sono attratti dalla musicalità della lingua e dalla ricchezza della nostra cultura.

Prima di Maracay, c’era stato un altro tentativo di installare la Dante in Venezuela. “Nel 1953, a Caracas, ma l’esperienza durò pochi anni” dice Palazzo.   

Non che oggi la sfida sia meno alta, anzi. “Il Venezuela vive da 30 anni una situazione di incertezza permanente – afferma il presidente –. La situazione economica non ci aiuta. Tuttavia, riusciamo a mantenere accessibili i prezzi dei corsi perché ci appoggiamo alla locale Casa d’Italia”. Si tratta di un vecchio club fondato dagli immigrati italiani, oggi aperto a tutte le nazionalità.

“Ce ne sono in ogni città – aggiunge Palazzo –. Sono luoghi molto vitali e frequentati. Ci permettono di abbassare i costi operativi e offrire i nostri corsi a prezzi vantaggiosi”.

La storia di Mariano Palazzo e della sua famiglia è intrecciata con quella della Dante e dell’immigrazione italiana in Sudamerica.

È nato a Buenos Aires. La zia materna, Margherita Cavani, ha diretto per molti anni la Società Dante Alighieri di Campana, città industriale della Provincia di Buenos Aires, sede di importanti imprese italiane come la siderurgica Techint.

Nel 1976 la famiglia si è trasferita in Venezuela, dove offrivano buoni contratti per lavorare nell’industria petrolifera. E a Maracay la mamma e la zia “rifondano” un comitato della Dante, di cui Mariano è stato prima segretario, poi vicepresidente e oggi presidente.

“La famiglia materna è di Bologna, mamma è nata lì negli anni ’40 – racconta Palazzo –. Io faccio parte della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e sono sempre in contatto con i colleghi argentini. Grazie ai programmi per noi discendenti, ho potuto portare mia figlia, oggi 27enne, a conoscere i luoghi dov’è nata la nostra famiglia”.

È infaticabile, Mariano, nell’organizzare eventi e iniziative, come in occasione della Settimana della lingua, a ottobre. Pochi giorni fa è stato ospite lo scrittore Alessandro Baricco.

Mariano Palazzo (a destra) con Alessandro Baricco (al centro).

Per la Settimana della cucina italiana nel mondo, ancora in corso, l’evento centrale è stato Dante en tres tiempos, una lettura multilingue di tre canti del Paradiso in spagnolo, galiziano e italiano, per evidenziare l’universalità dell’opera di Dante. Il tutto accompagnato da un bicchiere di Lambrusco, il vino tipico dell’Emilia-Romagna.

“Da buon bolognese, essere cresciuto circondato da tradizioni culinarie mi ha insegnato che ogni piatto è un ponte tra le generazioni, e tra l’Italia e il mondo” spiega.

Sempre dedicate alla cucina, sono in corso le attività Radici italiane a casa e Piccoli segreti della dieta mediterranea, che invitano le famiglie a condividere le proprie ricette tradizionali e ad esplorare i benefici di ingredienti basilari come l’olio d'oliva e i pomodori, rivivendo i legami con i propri antenati.

Queste iniziative sono diffuse attraverso gli account Instagram di @cgievenezuela, @dantevenezuela, @faiv_ig e gli account dei 27 club italo-venezuelani a livello nazionale con l’hashtag #SCIM2024 e #SCIMVenezuela2024, creando una connessione diretta con la comunità e permettendo a ogni famiglia di partecipare attivamente alla celebrazione.

A sostenere questo impegno è l’amore per l’Italia e l’italiano, unito alla risposta entusiastica del pubblico locale.

“In collaborazione con l’università pegadogica El Libertador di Maracay, abbiamo creato una cattedra di letture dantesche rivolta alla comunità e non solo al mondo accademico – racconta –. Una delle nostre più assidue frequentatrici è una studentessa di Fisica, appassionata dell’italiano per la sua musicalità. E come lei, molti altri vogliono imparare la lingua: non per necessità, ma per puro piacere”.