WASHINGTON - Nonostante una sentenza del tribunale del commercio che ha bloccato la maggior parte delle tariffe volute da Donald Trump, la Casa Bianca resta fiduciosa: l’amministrazione è convinta di vincere in appello. Lo ha detto l’economista Kevin Hassett, consigliere della presidenza, in un’intervista a Fox. 

Hassett ha definito il pronunciamento giudiziario che ha stabilito che Trump ha oltrepassato i suoi poteri, frutto di “giudici attivisti” e ha assicurato che le trattative commerciali in corso non ne risentiranno.

“Ci sono tanti accordi in arrivo. E tre sembrano praticamente già chiusi”, ha dichiarato. Secondo Hassett, diversi Paesi apriranno i loro mercati ai prodotti americani entro uno o due mesi. Tre intese sarebbero già pronte per la revisione del presidente. 

La Casa Bianca, attraverso i propri advisor, continua così a ridimensionare l’impatto della sentenza che ha bocciato una parte delle tariffe volute da Donald Trump. “Se qualcuno pensa che questa decisione ci abbia colti di sorpresa, si sbaglia di grosso. Non è cambiato nulla”, ha detto il consigliere commerciale, Peter Navarro, a Bloomberg. 

Il tribunale ha stabilito che Trump ha oltrepassato i suoi poteri invocando l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), ma secondo Navarro la legge resta solida. In caso contrario, “abbiamo altri strumenti”, tra cui dazi temporanei fino al 15% per 150 giorni. 

Dietro alla monumentale sentenza che ha bloccato i dazi di Trump c’è una piccola azienda importatrice di vini di New York, gestita da padre e figlia. È infatti la Vos Selection che ha guidato il ricorso accolto ieri dalla Us Court of International Trade, insieme a quello presentato da 12 stati a guida democratica. Intervistato dalla Cnn, Viktor Schwartz, fondatore dell’azienda, ha detto che non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi alla guida della resistenza alle politiche dell’amministrazione Trump. 

“Diciamola così: quando ho avviato Vos 40 anni fa non avevo idea che mi sarei imbarcato in una cosa del genere, in una causa contro il ramo esecutivo degli Stati Uniti”, ha detto l’imprenditore che ora guida l’azienda insieme alla figlia Chloe. “Volevo solo portare questi vini deliziosi di interessanti denominazioni da tutto il mondo e venderli a una comunità con gli stessi interessi”, ha aggiunto, raccontando che ieri stava cucinando una pasta per cena, quando ha ricevuto la mail dei suoi avvocati che gli annunciavano la vittoria. 

I dazi globali imposti da Trump sono stati particolarmente dolorosi per le piccole imprese, come Vos che, come si legge sul suo sito, “importa vini, alcolici e sake da 16 Paesi in cinque continenti”. Schwartz ha commentato che “non siamo una grande azienda, non potevamo solo attraversare la tempesta, questo ci avrebbe mandato completamente all’aria”. E ha descritto i dazi di Trump come “una minaccia esistenziale” per la sua azione. 

Ed è per questo ha contattato gli avvocati del gruppo libertarian Liberty Justice Center, che hanno portato avanti il ricorso a nome di Vos e altre quattro piccole aziende. “Abbiamo respinto i dazi, questo cambierà tutto”, ha concluso Schwartz dicendosi fiducioso nel fatto che la sua causa, che è una vittoria per tutte le piccole aziende americane, andrà avanti fino alla Corte Suprema.