WASHINGTON - L’annuncio è stato fatto martedì (mercoledì mattina ora australiana) durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, in risposta a una domanda di un corrispondente del gruppo Nine.
L’Australia è stata inclusa tra i numerosi Paesi e territori colpiti dai dazi di base del 10% imposti dagli Stati Uniti il 2 aprile scorso, una mossa che Trump ha definito il “Giorno della Liberazione” per il popolo americano.
Il primo ministro Anthony Albanese aveva condannato la decisione, dichiarando che l’imposizione di dazi non è un atto amichevole tra paesi alleati. Albanese ha anche affermato che il governo australiano ha cercato di contattare la Casa Bianca, ma finora senza ricevere risposta.
Alla domanda se avesse intenzione di parlare con Albanese, Trump ha risposto: “Stanno chiamando e parlerò con lui. Sì.”
Non è chiaro se il colloquio tra i due leader avverrà prima o dopo le elezioni federali australiane di sabato. Tuttavia, funzionari della Casa Bianca hanno indicato che il voto non rappresenta un ostacolo per eventuali negoziati tra Stati Uniti e Australia.
Le dichiarazioni di Trump sono state fatte mentre celebra i primi 100 giorni del suo secondo mandato presidenziale. I sondaggi però indicano un calo di consensi: solo circa 4 americani su 10 approvano il suo operato, con valutazioni ancora meno lusinghiere in materia economica e commerciale.