CANBERRA - Albanese avrebbe dovuto incontrare Trump durante il vertice del G7 in Canada, ma il presidente statunitense aveva lasciato l’evento all’ultimo momento a causa del conflitto in Medio Oriente.

Nonostante le critiche rivoltegli per la mancanza di urgenza nel fissare un incontro, Albanese ha ribadito a ABC che “il luogo dell’incontro conta meno del suo esito. Sono concentrato su ottenere risultati reali per l’Australia”.

Un faccia a faccia potrebbe avvenire al prossimo vertice Quad con USA, Giappone e India, oppure durante l’Assemblea Generale delle nazioni Unite a settembre, se Albanese dovesse recarsi a New York.

Il primo ministro ha ribadito l’impegno per l’eliminazione dei dazi, attualmente fissati al 10% su tutte le esportazioni australiane e al 50% per alluminio e acciaio, la cui entrata in vigore è fissata per il 9 luglio.

“Continuerò a difendere l’interesse nazionale e a lavorare per il miglior risultato possibile”, ha affermato Albanese.

Intanto, il ministro degli Esteri Penny Wong è volata a Washington per un incontro con il segretario di Stato Marco Rubio, occasione chiave per discutere la rimozione dei dazi.

Il vice leader dei Nazionali Kevin Hogan ha criticato Albanese, definendo “imbarazzante” il mancato incontro con Trump e chiedendo che la risoluzione delle tensioni commerciali diventi una priorità.

Gli Stati Uniti chiedono anche che l’Australia aumenti la spesa per la difesa al 3,5% del Pil. Albanese ha replicato confermando che il governo è impegnato a portarla al 2,3% entro il 2033/34, con importanti investimenti già in corso.