ROMA - L’introduzione di nuovi dazi statunitensi sui prodotti agroalimentari italiani rischia di avere “conseguenze pesanti per l’economia del Paese”. Lo ha sottolineato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del Premio Maestro dell’arte della cucina italiana, tenutosi a Palazzo Chigi.
“Bisogna ricordare che gli Stati Uniti sono il secondo mercato di destinazione dei prodotti italiani, con un export che nel 2024 è salito del 17%”, ha dichiarato Meloni, sottolineando che per questo “è un mercato fondamentale”.
“Sarebbe anche un’ingiustizia per molti americani, perché limiterebbe la possibilità di acquistare e consumare le nostre eccellenze solo a chi ha la possibilità economica di spendere di più”, aggiunge la presidente del Consiglio.
La premier ha quindi ribadito la necessità di un impegno diplomatico per evitare un’escalation tra Stati Uniti ed Europa, lavorando per scongiurare “in tutti i modi possibili una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l’Europa. Questo non esclude, se necessario, di dover immaginare risposte adeguate per difendere le nostre produzioni”.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso preoccupazione per le misure protezionistiche americane, definendole un “errore profondo”.
Durante un incontro con il Presidente della Repubblica di Estonia, Alar Karis, al Quirinale, Mattarella ha sottolineato l’importanza di una risposta da parte dell’Europa “compatta, serena, determinata”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha condiviso la posizione del Capo dello Stato, ribadendo la necessità di un approccio razionale alla questione.
“Assolutamente sì, Mattarella dice parole sagge, ma lo ha detto anche la presidente del Consiglio oggi e noi lo stiamo ripetendo da giorni: la linea della saggezza è quella che paga sempre”, ha dichiarato Tajani nel transatlantico della Camera, al termine del Question time.
“Non dobbiamo reagire di pancia ai dazi, ma valutare esattamente i contenuti e gli impatti economici”, ha aggiunto il ministro, ribadendo che “se non si riesce con il dialogo a ottenere una soluzione diversa, è ovvio che in tempi brevi ci sarà una risposta europea, perché la competenza del commercio internazionale è dell’Unione Europea”.
Tajani ha inoltre precisato che i tempi di reazione dell’UE non saranno lunghi, ritenendo che queste “si debbano valutare per il tempo necessario, che non sono le calende greche, e poi dovrà esserci una risposta”.
Un possibile spiraglio per il dialogo con Washington potrebbe aprirsi con la visita del vicepresidente statunitense, J.D. Vance, prevista poco prima di Pasqua. “Si parlerà anche di quello, è ovvio”, ha confermato il vicepremier.