ROMA - L’aula della Camera ha bocciato tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni al ddl sicurezza sulla possibilità di dare la cittadinanza ai bambini e ai ragazzi che hanno frequentato un ciclo scolastico di cinque anni, il cosiddetto ius scholae. Agli emendamenti era stato dato parere negativo sia dal governo che dal relatore.
Bocciato anche l’emendamento di Azione che proponeva di dare la cittadinanza a chi avesse frequentato le scuole in Italia per almeno dieci anni.
Le opposizioni hanno criticato Forza Italia che ha votato contro gli emendamenti, contraddicendo le dichiarazioni fatte nei mesi scorsi dal leader Antonio Tajani a favore della cittadinanza agli stranieri.
Approvato invece l’articolo 9 del ddl, che prevede la revoca della cittadinanza in caso di condanna definitiva per i reati di terrorismo ed eversione ed altri gravi reati. Il provvedimento prevede che “non si può procedere alla revoca ove l'interessato non possieda un'altra cittadinanza, ovvero non ne possa acquisire altra.
Al contempo, si estende da tre a dieci anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna il termine per poter adottare il provvedimento di revoca”, si legge nel testo.
Infine, via libera dell'Aula della Camera senza modifiche all'articolo 10 del ddl sicurezza che introduce nell'ordinamento un nuovo reato, il 634-bis, “l'occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altri”, con una pena prevista da due a sette anni di carcere.
Una norma ‘superflua’, secondo le opposizioni, “fatta solo per un titolo di giornale”, visto che esistono già alcuni articoli del codice che ricomprendono questo reato. “Si rischia inoltre di colpire anche la ‘morosità incolpevole’, quella di chi non è in grado di pagare il canone d'affitto magari per aver perso il lavoro”, ha detto dal Pd Marco Lacarra.