MARSIGLIA (FRANCIA) – “Oggi sono molto felice di essere l’allenatore dell’OM perché amo le polemiche”. Roberto De Zerbi parte subito al contrattacco. Il tecnico del Marsiglia prende subito di petto la questione nella conferenza stampa in vista della gara del Tolosa, partendo dalle tensioni con i giocatori dopo la sconfitta col Reims, la terza di fila.

“Ho vissuto molto male questa settimana come tutti gli altri - mette subito in chiaro parlando dell’ammunitamento della rosa di lunedì scorso - Devo ottenere il meglio dai miei giocatori. Quando si perdono delle partite senza dare tutto, mi infastidisce, ma agisco sempre per il bene del club e sempre nel rispetto. Le cose successe in settimana sono normali, accadono in tutti gli spogliatoi, solo che a Marsiglia finiscono sui giornali. Ma il club mi ha sempre sostenuto, il presidente era presente e giocatori come Hojbjerg, Rabiot, Bennacer, a cui non piacciono le chiacchiere, sono venuti tutti da me e mi hanno mostrato che erano con me. I giocatori mi amano e io sono la persona che più di tutte vuole il loro bene. Non accetto però che facciamo le cose al di sotto del nostro livello massimo. Sto cercando di portare il Marsiglia verso l’obiettivo finale, anche se alcuni di voi mi fanno sembrare un criminale”.

“A volte, anzi, sono stato fin troppo gentile con i giocatori - continua - Benatia, che avrebbe avuto questo ruolo di mediatore, a volte è più duro. Leggere quel genere di cose mi ha fatto incazzare. Non è vero che i giocatori sono contro di me”.

De Zerbi ha parlato anche delle parole dure rivolte a Lirola (“Nessuno ti voleva qui la scorsa estate, ero l'unico a credere in te e tu mi ripaghi difendendo così?”): “So che a volte devi provocarlo perchè faccia del suo meglio, queste sono cose normali. Io difendo sempre i giocatori e lo farò sempre. Ma per questo, mi aspetto diano il 100%. Il mio lavoro non è quello di avere amici nello spogliatoio, ma di ottenere il 100% dai giocatori. A volte ci abbracciamo, a volte vengono a casa mia a pranzo, parlo anche con i loro genitori. Ma nella vita devi dare e non solo ricevere. Non sto facendo questo lavoro per ottenere uno stipendio alla fine del mese, io do la vita per il mio lavoro”.

E sulle fughe di notizie, aggiunge: “Forse dovreste chiedervi perché nessun allenatore è rimasto per più di due anni qui. Ma quello che succede mi spinge a rimanere tre, quattro o cinque anni perché mi piace essere al centro delle polemiche perché penso di essere dalla parte giusta”.

“Quando mi sbaglio, mi scuso, ma qui non devo scusarmi perché quello che ho fatto, l’ho fatto in buona fede per trovare una reazione da parte dei giocatori per raggiungere il nostro obiettivo che è giocare la Champions League il prossimo anno”. De Zerbi non sa quale sarà l’effetto del suo atteggiamento ma “mi fa male deludere i tifosi. Io so quando è il momento di abbracciare i giocatori e quando devi comportarti come un padre più severo. Non ho paura, sono disposto a fare qualsiasi cosa per il mio lavoro. Ci sono allenatori più bravi che potrebbero venire a Marsiglia, ma non sono sicuro che siano pronti a dare tutto. Non so se sono l’allenatore migliore per l’OM, ma so che l’OM è il posto migliore per me”.

E a questo proposito, De Zerbi spazza via i rumors sul Milan: “Ognuno è libero di dire quello che vuole. Ma nessuno mi ha chiamato, nessuna squadra. E come ho sempre fatto, non parlo o flirto con nessuna squadra. La mia intenzione è di rimanere qui per molti anni. Poi i matrimoni si fanno due, e dobbiamo vedere come finisce la stagione. Ma io non ho parlato con nessuno e non parlo con nessuno”.

Al fianco di De Zerbi, in conferenza stampa, anche l’attaccante Neal Maupay: “Il mister vuole raggiungere i nostri stessi obiettivi e siamo tutti con lui. E’ falso che ci siamo rifiutati di allenarci, sono state dette delle cose e ci siamo chiariti, sono sicuro che ci servirà”.