MILANO - La giudice di Milano Ilaria Simi, chiamata a pronunciarsi su un’istanza della difesa presentata nell’ambito di un processo per direttissima, ha preferito attendere la conversione in legge, per valutare eventuali modifiche della normativa.
L’istanza, avanzata dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, chiedeva di sollevare una questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta in merito al decreto-legge Sicurezza, approvato dal Governo ed entrato in vigore l’11 aprile.
Il processo riguarda due persone arrestate con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il 14 aprile scorso i legali avevano contestato la legittimità del decreto, sostenendo che sarebbe “incostituzionale” per la mancanza delle “ragioni di necessaria e straordinaria urgenza per la decretazione governativa”, e avevano chiesto l’invio degli atti alla Corte costituzionale.
Oggi, la giudice ha spiegato che si pronuncerà il prossimo 10 ottobre, ritenendo opportuno attendere l’esito dell’iter di conversione del decreto.
“Non ha rigettato la richiesta, ma l’ha ritenuta rilevante nel caso concreto e ha preferito attendere. È un riconoscimento implicito che la questione è fondata”, hanno spiegato i difensori.
Il decreto, tra le varie novità, ha introdotto una nuova aggravante per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, se commessa nei confronti di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza, con l’aumento di pena fino alla metà.
Proprio questa aggravante potrebbe applicarsi nel procedimento in corso a Milano, ma la difesa ha chiesto di verificarne la costituzionalità, e la decisione definitiva è attesa per ottobre.