ROMA – Con 143 voti favorevoli, 105 contrari e 3 astenuti, l’Aula della Camera ha approvato il decreto Sicurezza sul lavoro. Il testo, già licenziato dal Senato, diventa così legge.
Il tema è stato richiamato anche da Papa Leone XIV, che ieri, ricevendo in udienza i rappresentanti dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha affermato: “Ancora oggi sono troppi gli incidenti e le morti bianche. Quelli che dovrebbero essere sempre spazi di vita frequentemente si trasformano in luoghi di morte e di desolazione. Prevenire è meglio che curare”.
Soddisfazione è stata espressa dalla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. “Il decreto sicurezza è da oggi legge dello Stato con l’obiettivo di rendere il lavoro sicuro e di qualità, mettere in sicurezza il futuro”, ha dichiarato, sottolineando che il risultato è frutto di “un lavoro condiviso con tutte le parti sociali”, e ribadendo che il confronto resterà aperto per rafforzare il sistema di prevenzione.
Il provvedimento interviene in modo organico su cinque ambiti: meccanismi premianti o penalizzanti legati al rischio d’impresa, maggiore trasparenza nella filiera degli appalti, formazione più mirata e continua, potenziamento dei controlli e della vigilanza, rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, parti sociali e ordini professionali.
Tra le misure previste figurano nuovi strumenti per la riduzione del rischio infortunistico e la diffusione della cultura della sicurezza, come un sistema premiale per le aziende virtuose, il badge di cantiere nei settori più a rischio, una maggiore attenzione ad appalti e subappalti e l’assunzione di 400 nuove unità tra ispettori e carabinieri del Comando per la tutela del lavoro. Il decreto prevede inoltre risorse per la formazione e un sistema di tracciamento e valutazione dei mancati infortuni.
Particolare attenzione è riservata ai giovani: il testo estende la tutela Inail agli studenti impegnati nei percorsi di scuola-lavoro anche durante il tragitto casa-azienda, escludendoli dalle attività più pericolose e introducendo borse di studio per gli orfani delle vittime di infortuni sul lavoro, dalla scuola primaria fino all’università. Sono state inoltre inserite nuove regole per le politiche attive rivolte alle persone con disabilità, finalizzate al loro inserimento lavorativo.
Sul fronte sindacale, la Cgil esprime una valutazione critica. Secondo la segretaria confederale Francesca Re David, il decreto “peggiora ulteriormente il testo presentato dal ministero alle parti sociali” e non introduce misure realmente urgenti o in grado di incidere sulle cause degli infortuni.
La dirigente sindacale sostiene inoltre che le risorse promesse “non ci sono” e che vengono utilizzati fondi Inail già previsti, in gran parte a favore delle imprese.
Di segno opposto il giudizio della Cisl. Per il segretario confederale Mattia Pirulli, con il decreto “si compiono importanti passi avanti nel rafforzamento delle tutele per i lavoratori e nel potenziamento dei controlli e della prevenzione”.
Pirulli ha definito significativa l’introduzione del badge elettronico nei cantieri edili, sottolineando però che “il vero banco di prova sarà l’attuazione concreta della norma” e che sarà indispensabile mantenere un confronto costante con le parti sociali.