WASHINGTON - Mentre Janet Yellen ribadisce l’allarme per il primo giugno, quando gli States potrebbero non essere più in grado di onorare i loro obblighi, alla Casa Bianca il Presidente e lo speaker della Camera cercano di sbloccare l’impasse che si è venuta è creare sul tetto del debito.
Dopo giornate di tensione e trattative interrotte, trapela un certo ottimismo. “Non c’è ancora un accordo ma l’incontro è stato produttivo, il migliore che abbiamo finora avuto”, ha detto McCarthy lasciando la Casa Bianca. A chi gli chiedeva se gli americani dovessero prepararsi per un default lo speaker della Camera ha risposto con un secco “no”.
Un’intesa – ha detto – può essere raggiunta: “Biden e i democratici vogliono un accordo; serve un compromesso”, ha spiegato ribadendo la linea dei repubblicani, ovvero la necessità di ridurre le spese. “Il problema non sono le entrate”, ha detto McCarthy assicurando che in discussione non c’è alcun taglio delle spese della difesa. “[Farlo] sarebbe un errore”, ha osservato.
“Il presidente Biden e lo speaker Kevin McCarthy hanno avuto un incontro produttivo sul tetto del debito ieri. Entrambi hanno convenuto che il default è fuori discussione e sarebbe una catastrofe per gli Stati Uniti”, ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa, sottolineando che gli Usa “non hanno mai fatto default nella loro storia e non lo faranno mai”.
Il default “cancellerebbe otto milioni di posti di lavoro” e “danneggerebbe la reputazione internazionale” degli Stati Uniti, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca.
La Casa Bianca esclude la strada costituzionale per evitare il default degli Stati Uniti: Jean-Pierre ha detto che l’invocazione del XIV emendamento, che obbliga il governo a pagare i suoi debiti, evocato da Joe Biden, non è una strada percorribile. La portavoce ha assicurato che le trattative andranno avanti a oltranza con l’obiettivo di trovare un’intesa che possa superare l’esame del Congresso.Ogni eventuale accordo dovrà infatti essere approvato da Camera e Senato, e Biden e McCarthy sono consapevoli dei rischi che questo comporta.
I repubblicani più a destra e i democratici più a sinistra potrebbero sabotare l’intesa e far scivolare gli Stati Uniti nel loro primo default. La posta in gioco è elevata per tutti e due i partiti a livello politico considerate le elezioni del 2024.