CANBERRA - Secondo il ministro delle Finanze Katy Gallagher, il miglioramento – pari a circa 18 miliardi di dollari – riflette un’economia più forte, con occupazione e salari in crescita, e consentirà di finanziare settori chiave come Medicare, assistenza agli anziani, disabilità e potenziamento delle capacità di difesa. “Significa che possiamo investire in programmi che incidono direttamente sul costo della vita e proteggere il Paese”.
Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha rivendicato il risultato come prova di una gestione economica “responsabile”, ricordando che nei primi due anni di mandato il governo ha trasformato due grandi deficit ereditati dalla Coalizione in surplus e che il disavanzo del terzo anno è un quinto di quello previsto dal precedente esecutivo. Il miglioramento dei conti pubblici, ha spiegato, riduce di 188 miliardi il debito lordo previsto nel prossimo decennio, evitando circa 60 miliardi di interessi.
Nonostante l’ottimismo del governo, l’opposizione sostiene che il miglioramento sia frutto esclusivamente di entrate fiscali più alte per effetto del cosiddetto bracket creep, ovvero l’aumento delle tasse pagate a parità di reddito reale dovuto alla mancata indicizzazione delle aliquote, e di prezzi elevati delle materie prime. La senatrice liberale Jane Hume ha accusato il governo di “mettere il vestito buono a un deficit” e di aver portato la spesa pubblica al 27 per cento del PIL, il livello più alto da quarant’anni a questa parte.
Gli economisti notano che, pur essendo un risultato positivo, il bilancio federale rimane in deficit e con un debito complessivo superiore a mille miliardi di dollari. Inoltre, la manovra non include circa 25 miliardi l’anno di spese off budget deliberate dal governo per infrastrutture e transizione energetica.
Il miglioramento dei conti viene reso noto mentre il consiglio della Reserve Bank inizia due giorni di riunioni per decidere i tassi d’interesse. Dopo il lieve aumento dell’inflazione ad agosto, dal 2,8 al 3 per cento, gli analisti si aspettano una pausa nei tagli ai tassi, prevedendo che la Banca centrale dovrebbe mantenere il costo del denaro fermo al 3,6 per cento.