La Festa di San Gabriele 2025: tra devozione, comunità e speranza per il futuro
Una giornata carica di emozione, spiritualità e orgoglio culturale ha riunito centinaia di membri della comunità abruzzese e italo-australiana presso il Mounties Club per celebrare la Festa di San Gabriele dell’Addolorata, patrono della gioventù e della Regione Abruzzo.
Un evento che, anno dopo anno, continua a nutrire il legame profondo tra fede, memoria e identità.
La celebrazione si è aperta con la celebrazione eucaristica officiata da padre Gianluca Mirra, giunto appositamente dall’Italia, dal Santuario di Isola del Gran Sasso, portando con sé un busto e una reliquia del santo.
A condividere il momento solenne anche padre Tiernan Doherty, provinciale dei Passionisti in Australia, in un segno di fratellanza tra le comunità religiose locali e quelle d’origine.
Ben Sonego, presidente del Club Italia, ha ricordato con affetto la figura del santo: “San Gabriele dell’Addolorata nacque ad Assisi nel 1838. Entrò nei Passionisti dopo aver perso diversi familiari e morì giovanissimo, a soli 24 anni”. “È patrono degli studenti, dei giovani e dei seminaristi - ha aggiunto Sonego - e oggi non celebriamo solo il nostro patrono, ma condividiamo ricordi, amicizie e la nostra eredità culturale e linguistica”.
Marilea Farrell, presidente del Comitato San Gabriele, ha toccato con commozione il tema del passaggio generazionale: “La nostra sfida oggi è quella di mantenere viva la tradizione. Le feste dei santi, un tempo centrali nei paesi italiani, rischiano di scomparire nell’oblio. Dobbiamo trasmettere ai più giovani il significato profondo di questi momenti, affinché non si perdano nel tempo”.
Il richiamo è stato anche pratico: la cappella dedicata a San Gabriele a Penrose Park, costruita 25 anni fa, ha bisogno di manutenzione regolare.
Farrell ha invitato le famiglie e le nuove generazioni a farsi avanti, a dare il proprio contributo per preservare questo importante luogo di culto e raccoglimento.
Il pomeriggio è proseguito con un pranzo comunitario, musica, balli e momenti di intrattenimento curati da Elizabeth Sonego e dalla mezzosoprano Yasmin Arkinstall.
A nome del Mounties Group, il direttore John Dean ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa non solo come espressione religiosa, ma anche come momento centrale di coesione culturale: “Questa festa è una testimonianza viva dell’eredità italiana in Australia. È un onore per il Mounties poter sostenere eventi che rafforzano il senso di famiglia e appartenenza nella nostra comunità”.
Durante l’evento, è stato anche possibile rinnovare o sottoscrivere l’abbonamento alla rivista “L’Eco di San Gabriele”, pubblicata mensilmente dai Passionisti del Santuario in Abruzzo, contribuendo così a mantenere un ponte diretto con le radici spirituali della comunità.
Con il sostegno del Club Italia Cultural Fund e Mounties Care, la Festa di San Gabriele dell’Addolorata si conferma un appuntamento essenziale nel calendario delle comunità italo-australiane: un momento per guardare indietro con gratitudine e avanti con speranza.
“Preghiamo affinché San Gabriele trovi un posto nel cuore dei giovani - ha concluso Farrell - e che l’anno prossimo siano proprio loro i primi a voler continuare questa tradizione”.
Possiamo dire, quindi che la Festa di San Gabriele del’Addolorata non è solo un evento religioso o culturale, ma un evento che unisce generazioni e continenti.
La presenza del busto e della reliquia del santo, giunti direttamente dal Santuario in Abruzzo, ha toccato profondamente molti partecipanti, soprattutto coloro che portano nel cuore il ricordo dei paesi d’origine, dei genitori e dei nonni emigrati.
Tra i tavoli si sono intrecciate storie personali e familiari, memorie d’infanzia e racconti di viaggi, ricette tradizionali e canzoni popolari.
Alcuni anziani hanno ricordato le processioni nei paesini montani, i fiori sulle edicole votive, le preghiere sussurrate in dialetto.
I più giovani, invece, hanno ascoltato, curiosi, affascinati, consapevoli forse per la prima volta che quel mondo non è così lontano come può sembrare.
Durante la giornata, non sono mancati momenti di commozione. Molti si sono avvicinati all’altare per toccare la reliquia, per affidare una preghiera o semplicemente per ringraziare. Il silenzio raccolto di quegli istanti ha dimostrato quanto il bisogno di spiritualità e appartenenza sia ancora vivo, anche in una società moderna e multiculturale come quella australiana.
Il Comitato di San Gabriele ha colto l’occasione per distribuire materiale informativo sul santo, sulla storia del santuario e sulla missione dei Padri Passionisti, sottolineando l’importanza della conoscenza e della divulgazione, affinché il culto non rimanga confinato a un piccolo gruppo, ma possa essere riscoperto e condiviso da tutta la comunità.