BUENOS AIRES – Pochi giorni prima di giurare ha voluto incontrare Romano Prodi, in visita a Buenos Aires per i 25 anni della sede dell’Università di Bologna.
L’ammirazione di Diana Mondino (nuova ministra degli Affari Esteri, Commercio e Culto) per il “padre dell’euro” è un indizio che, per lei, l’avvicinamento all’Unione Europea è questione di vita o di morte.
Per questo ha sperato fino all’ultimo che Alberto Fernández firmasse il trattato di libero commercio tra Ue e Mercosur all’incontro di pochi giorni fa, che invece si è risolto con l’ennesimo nulla di fatto.
Diana Mondino è nata a Córdoba ma il cognome rivela origini italiane.
Di certo porterà avanti cambiamenti strutturali nella politica estera argentina. Basta “club di amici” (Unasur e Celac, per capirci, due organizzazioni latinoamericane nate per constrastare l’egemonia statunitense nel “cortile di casa”) e apertura al mondo con un allineamento filoatlantico.
Economista, direttrice degli affari istituzionali e docente di Finanza dell’Ucema (un’università privata, a Buenos Aires, specializzata in materie economiche e finanziarie), sembra voler impostare il suo mandato su basi pragmatiche. Continuare le relazioni economiche e commerciali con Brasile e Cina. Non ostacolare i singoli imprenditori che vogliano intrattenere rapporti con Venezuela, Cuba e Nicaragua.
Tuttavia è indubbio che aspiri a un avvicinamento ai cosiddetti Paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico): Unione Europea, Regno Unito, Stati Uniti.
Diana Mondino, a destra, accanto alla vicepresidente Victoria Villarruel e a Javier Milei.
Addirittura, ha dichiarato di aver già concordato l’avvio del processo di adesione all’organizzazione, che potrebbe durare da 4 a 6 anni e richiedere modifiche alla legislazione per rispettare gli standard economici richiesti ai Paesi membri.
Del resto, da Roma, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso soddisfazione sull’intenzione dell’Argentina di “ancorarsi al sistema dei valori liberali e democratici del mondo occidentale”.
Tajani ha ricordato poi “il profondo vincolo storico e culturale” tra Italia e Argentina, dove “risiede la maggiore comunità italiana all’estero, di cui la ministra Mondino è un’illustre rappresentante”. Ha infine auspicato nuove possibilità di scambi commerciali e cooperazione energetica.