WASHINGTON – Si è concluso con una sostanziale parità tra i due contendenti - almeno stando ai primi commentatori - l’attesissimo confronto televisivo tra i due candidati che a novembre si contenderanno la Casa Bianca, la vicepresidente democratica, Kamala Harris, e l’ex presidente repubblicano, Donald Trump.

Il dibattito, trasmesso dall’Abc, è durato 90 minuti ed è stato uno snodo fondamentale di una partita elettorale che resta apertissima. A ospitare il faccia a faccia è stato il National Constitution Center di Philadelphia, in Pennsylvania, forse lo Stato più decisivo per le sorti dell’elezione.

A moderare, due giornalisti esperti: David Muir, 50 anni, inviato in zone di guerra e intervistatore in passato di Trump, e Linsey Davis, 46, reporter e conduttrice afroamericana, e autrice di libri per bambini. Si comincia con una stretta di mano, la prima in assoluto tra i due, e subito la temperatura sale su tutti i terreni di gioco: economia, aborto, giustizia, politica estera.

Il confronto inizia con la domanda: ‘Pensate che gli americani stiano meglio di quattro anni fa?’: Harris sceglie di rispondere puntando sul tema dell’economia. “Credo nell’ambizione, nell’aspirazione, nei sogni del popolo americano”, dice Harris, facendo riferimento ai piani per “un’economia dell’opportunità” e sottolineando le detrazioni fiscali per il ceto medio.

“Loro hanno distrutto l’economia”, dice Trump replicando e soffermandosi sulle tariffe ‘anti-Cina’ adottate durante il suo mandato e accendendo i riflettori sui rischi legati all’immigrazione illegale. “Lei non ha un piano per l’economia”, aggiunge l’ex presidente. Harris volge lo sguardo verso il rivale mentre Trump parla. L’ex presidente, invece, ascolta le parole dell’avversaria senza guardarla. “Lei è una marxista e se viene eletta sarà la fine del nostro Paese. Suo padre è un professore marxista di economia; le ha insegnato bene”, dice Trump.

Trump accusa i democratici per le loro “posizioni radicali” e afferma che per i rivali “l’aborto nel nono mese va bene”. “Per me, assolutamente no”. L’ex presidente attribuisce posizioni estreme a Walz, il candidato alla vicepresidenza scelto da Harris: “Una pessima scelta. Lui parla di aborto nel nono mese e dice anche che ‘esecuzione dopo la nascita è ok’: non è aborto dopo la nascita, è esecuzione”, dice Trump mentre Harris ripete a bassa voce: “Non è vero, non è vero”, aggiungendo eloquenti espressioni del volto che vengono riprese dalle telecamere.

“Non c’è nessuno Stato in questo Paese in cui sia legale uccidere un bambino dopo la nascita”, puntualizza Linsey Davis, uno dei moderatori. “Sentirete un sacco di bugie e non è una sorpresa”, chiosa Harris. Si parla poi di immigrazione, un tema su cui Trump punta. L’ex presidente si accende: “Hanno permesso a milioni di persone di entrare nel nostro Paese. A Springfield la gente che è arrivata mangia i cani e gli animali domestici delle persone che vivono lì”, dice Trump, mentre Harris ride e scuote la testa. Intervento del moderatore David Muir:

“Le autorità di Springfield dicono che non ci sono report credibili relativi al fatto che membri della comunità degli immigrati avrebbe mangiato o usato violenza nei confronti degli animali domestici”. “Sentite cosa ha detto la gente in Tv”, ribatte Trump. “Questo è uno dei motivi per cui ho l’endorsement di circa 200 repubblicani...”, chiosa Harris. “Ascoltate cosa dicono le persone che hanno lavorato con lui: il suo ex segretario alla Difesa ha detto che il Paese non sopravviverebbe a un altro mandato di Trump”. “Io ho licenziato quelle persone... – dice Trump –. Quando qualcuno fa un pessimo lavoro, io lo licenzio”.   “Trump è stato licenziato da 81 milioni di persone [nelle elezioni 2020]”, replica Harris con un attacco durissimo.

“Dobbiamo arrivare alla soluzione dei due Stati [per la crisi in Israele]”, dice Harris. “Con me alla presidenza, non sarebbe scoppiata nessuna guerra”, ribatte Trump. “Lei odia Israele; non ha nemmeno incontrato il premier Netanyahu al Congresso. Se lei diventa presidente, Israele cesserà di esistere in due anni. Quando c’ero io, l’Iran era in bancarotta e non aveva soldi per finanziare le milizie. Ora l’Iran è una nazione ricca perché sono state tolte le sanzioni.  Se venissi eletto, porrei fine ai conflitti prima dell’insediamento”.  

“Non è vero che odio Israele e lui lo sa”, incalza la Vicepresidente. La realtà è ben nota: “Trump è debole in politica estera, ammira i dittatori come Putin e scambia lettere d’amore con Kim Jong-un”. “Avete ascoltato due visioni molto diverse per il Paese. Una concentrata sul futuro, l’altra sul passato. Ma non torneremo indietro”, dice Harris nelle sue dichiarazioni finali. Trump, invece, chiude con un attacco a braccio: “Lei ha iniziato dicendo che vuole fare questo e quello... tutte cose splendide: hanno avuto tre anni e mezzo per fare tutto quello di cui abbiamo parlato. Perché non lo hanno fatto? Perché credono in cose in cui gli americani non credono”, è stato il messaggio finale di Trump.