Se chiediamo ai tanti italiani, soprattutto quelli arrivati negli ultimi 15 anni, perché hanno scelto di vivere a Buenos Aires le risposte hanno quasi tutte un denominatore comune: per la sua vita culturale.
Tango, teatro indipendente, gallerie d’arte, design… Buenos Aires è la città al mondo con la più alta densità di librerie. Se ne contano circa 730 che, per una popolazione di poco meno di 2,8 milioni di residenti, significa 1 ogni 3800 abitanti circa.
Fare una classifica diventa difficile. Impossibile. La nostra top 10, quindi, è una rassegna non esaustiva di librerie “con personalità”.
Ateneo Gran Splendid: per vivere un’esperienza estetica
Per il National Geographic è la libreria più bella del mondo, per The Guardian un dignitoso secondo posto. Sicuramente è la più grande. Situata in Avenida Santa Fe 1860, nel Barrio Norte, la zona di Buenos Aires con aspirazioni parigine, attira non solo lettori, ma turisti e curiosi per la sua splendida architettura.
È ospitata in un teatro di inizio ‘900, il Gran Splendid, con il foyer, la platea, le balconate dalle balaustre dorate e persino i camerini trasformati in settori tematici. I palchi sono perfetti per sedersi e leggere qualche pagina. L’affresco della cupola, 20 metri di diametro, è stato realizzato dall’italiano Nazareno Orlandi. Per informazioni, visitare il sito.
Pasaje de libros: per un tè tra i libri
L’anno prossimo compirà 20 anni di attività. Si trova nel cuore dell’iconico quartiere Palermo (Thames 1762), luogo prediletto dagli italiani (e non solo) a Buenos Aires. Caratterizzata dagli altissimi scaffali in legno (si trova infatti in un’antica casona coloniale dai soffitti sopraelevati), ha una buonissima varietà di narrativa, libri d’arte e albi illustrati. Vengono spesso organizzate presentazioni di autori e case editrici indipendenti.
L’attigua caffetteria offre cookies e altri dolci fatti in casa ed è il luogo ideale per leggere, studiare, scrivere, sorseggiando un infuso o una limonata con menta e zenzero. Per informazioni, visitare il sito.
Dain Usina Cultural: per chi cerca stimoli creativi
Sempre a Palermo (Nicaragua 4899), a pochi isolati dal Pasaje de libros, ne rappresenta una sorta di controcanto. Anch’essa ospitata in una casona, ha però uno stile più algido ed essenziale.
Definirla “libreria” è riduttivo. È piuttosto una “fabbrica di idee” (usina) dove cercare libri, fermarsi per un caffè nella mesa comunitaria (tavolone comune) e partecipare a eventi, corsi e laboratori. E soprattutto parlare, parlare, parlare di libri.
Libreria del Fondo: per i fan di un marchio di culto
Ancora a Palermo (Costa Rica 4568), è anche la sede argentina della casa editrice messicana Fondo de Cultura Económica, che già di per sé è un cult in tutta l’America Latina. In più l’edificio è l’ultima opera realizzata dal visionario architetto argentino Clorindo Testa, con linee e piani tutti giocati sull’irregolarità e l’asimmetria e cemento a vista in tutta la struttura.
Amplissima varietà di libri e non solo quelli della casa editrice proprietaria. Per informazioni, visitare il sito.
Eterna Cadencia: per chi ha spirito ribelle
È più spostata verso l’esterno di Palermo, per la precisione a Palermo Hollywood (Honduras 5574), il quartiere più dinamico di Buenos Aires, dove si sono trasferite le imprese del settore audiovisivo. Si autodefinisce la “casa occupata dagli scrittori”, in omaggio a un racconto di Julio Cortázar, ma anche all’idea che l’intellettuale debba essere un ribelle.
È anche la sede dell’omonima casa editrice, una delle più interessanti del panorama indipendente argentino. Per informazioni, visitare il sito.
Librería de Ávila: per collezionisti
È la libreria più antica di tutta Buenos Aires, le cui origini risalgono al XVIII secolo. Si trova in Alsina 500, di fronte a un ex collegio gesuitico, che oggi funziona come scuola pubblica (la secondaria più prestigiosa della città). La scelta del nome non ha niente a che vedere con la città spagnola, ma è legata al proprietario, Miguel Ávila, che l’ha rilevata nel 1994.
Il suo punto forte sono i libri rari, antichi e le riviste da collezione.
Librería Antigua Fray Mocho: per appassionati di teatro
In pieno centro (Sarmiento 1832), ma in un tratto di strada appartato, questa libreria dalla vetrina poco appariscente e senza apparenti pretese glamour, rappresenta il punto d’incontro tra i due settori più dinamici dell’industria culturale porteña: il teatro e l’editoria. Se cercate un testo teatrale introvabile, l’ultima speranza alberga in questo luogo. Prima di darvi per vinti, vale la pena venire a cercare qui. Per informazioni, visitare la pagina Facebook.
Rayo Rojo Libros: per patiti di cinema e fumetto
Dal cinema di fantascienza italiana degli anni ’70 alle fanzine sui gruppi punk argentini, si trovano qui splendide pubblicazioni sui generi e i sottogeneri meno scontati del cinema e dei fumetti. Grandi formati e anche qualche esemplare straniero. Il negozio si trova in una galleria commerciale (Santa Fe 1670, locali 21-23) soprannominata Bond Street, centro della cultura punk e underground di Buenos Aires. Per informazioni, visitare il sito.
Badaraco Libros: per un’immersione culturale
È la libreria del Centro Cultural de la Cooperación (Corrientes, 1543), uno dei luoghi più stimolanti nel panorama culturale porteño. Il centro è un luogo di ricerca e produzione in campo artistico, sociale, letterario. Ospita sale teatrali, gallerie d’arte, una radio e un centro studi. La libreria riflette l’impostazione interdisciplinare della struttura. Per informazioni, visitare la pagina Instagram.
Librerie Hernández: per respirare la storia recente argentina
Dal 1973 si trova nella sede di calle Corrientes 1436, ma è nata prima, 67 anni fa. È stata inclusa dal Governo tra le “librerie patrimoniali” della città.
Un presidio culturale che, all’inizio della dittatura (1976-1983), quando anche le pareti avevano le orecchie, è stato un esempio di pratiche di resistenza. Era qui, infatti, che si potevano comprare libri e dischi che altri negozi, per prudenza, non tenevano. Nel 1977 i militari la chiusero e il proprietario Damien Hernández passò in esilio alcuni anni.
Oggi esiste anche una succursale in Corrientes 1311. Per informazioni, visitare il sito.