ROMA - Dopo il summit del G7 da remoto di lunedì, la videoconferenza con i leader Ue sull’Ucraina e il vertice per la messa a punto di piani comuni per la Difesa organizzato da Keir Starmer sono gli appuntamenti di Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo straordinario in programma il 6 marzo a Bruxelles.
La riunione di mercoledì mattina è stata convocata dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, per ascoltare dal presidente francese Emmanuel Macron un resoconto del suo incontro di lunedì con Donald Trump, mentre a Londra si riuniranno i “volenterosi” europei, fin qui animati dagli stessi Macron e Starmer - che guidano gli unici due Paesi che in Europa dispongono di testate nucleari - per parlare di piani congiunti sulla difesa continentale. Con il premier britannico, Meloni dovrebbe avere anche un incontro bilaterale.
Meloni ha ribadito lunedì ai colleghi del G7 che l’obiettivo di raggiungere una “pace giusta e duratura” che si deve basare su “garanzie di sicurezza efficaci” e sempre nel “contesto euro-atlantico”, e dunque in collaborazione con gli Stati Uniti.
A mettere in chiaro la posizione della premier sul tema, questa mattina, è stato il suo consigliere più ascoltato, il sottosegretario alla Presidenza Giovanbattista Fazzolari, che fa sapere che quella della forza di interposizione “è un’ipotesi che la Francia sostiene da tempo e che l’Italia non reputa la soluzione più efficace”, perché “non c’è mai stata una forza di interposizione internazionale tra due eserciti di questa portata”.
Altro discorso, fa sapere il portavoce, potrebbe invece essere quello di “una missione internazionale con cappello Onu in un contesto di pace”.
Molto secco il “no” di Matteo Salvini, che già lunedì sera aveva fatto circolare la posizione della Lega: “Nessun soldato italiano in Ucraina”, ha infatti dichiarato il vicepremier.
A cercare una sintesi è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo “se bisogna fare una zona cuscinetto bisogna mandare delle truppe sotto la bandiera delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di sicurezza”, e in questo caso ha ribadito la disponibilità italiana, come nel caso della Palestina.