Dopo il successo delle date estive e della data zero al Teatro Moderno di Grosseto, Diodato da Bari ha dato ufficialmente inizio al suo tour che lo porterà per la prima volta a esibirsi sui palchi dei principali teatri italiani con 21 intensi show, di cui 17 già sold out. Durante lo spettacolo che si è tenuto al Teatro Petruzzelli del capoluogo regionale pugliese, completamente esaurito, il cantautore ha presentato a sorpresa “Un atto di rivoluzione”, il nuovo singolo. Nel brano Diodato s’interroga sul senso e l’incisività della propria azione di essere umano pensante, pacifico sì ma anche dissidente, e di artista che negli anni ha sempre posto l’emozione umana, l’empatia, il sogno, l’utopia e la poesia del reale al centro della propria produzione musicale. “La mia è una scrittura per immagini. Quando scrivo una canzone mi piace vederla e mi piacerebbe la vedesse chi poi l’ascolterà; la cosa deriva dal mio enorme amore per il cinema: mi sono appassionato, ho studiato e mi sono laureato in Cinema. Anche musicalmente immagino la musica come una colonna sonora; tutti gli album che amo sono delle vere e proprie colonne sonore della mia vita e non mi dispiacerebbe se qualche mio album diventasse la colonna sonora della vita di qualcun altro o molto più semplicemente di un film vero e proprio. La scrittura comunque deve essere evocativa, sia dal punto di vista testuale che musicale”.

Antonio Diodato nasce il 30 agosto del 1981 ad Aosta ma cresce a Taranto, per poi trasferirsi in Svezia. Dopo essere tornato in Italia, si laurea a Roma, al Dams. Nel 2010 registra il singolo “Ancora un brivido”. Grazie a Daniele Tortora, produttore di Niccolò Fabi, ha l’opportunità di incidere l’album “E forse sono pazzo”, che esce nel 2013. Dopo essersi esibito in occasione del concerto del Primo Maggio di Taranto, Diodato (questo è il nome d’arte con cui è conosciuto) contribuisce alla realizzazione della colonna sonora del film di Daniele Luchetti “Anni felici”, interpretando il brano di Fabrizio De André “Amore che vieni, amore che vai”. Nel febbraio del 2014 è uno dei concorrenti, tra le Nuove Proposte, del Festival di Sanremo, dove si esibisce con il pezzo “Babilonia” e arriva al secondo posto. Dopo aver preso parte a numerose puntate di “Che tempo che fa”, in cui canta dal vivo in vari luoghi d’Italia, nel dicembre del 2013 ottiene il premio Deezer al Medimex di Bari in qualità di migliore artista dell’anno.

Nel giugno del 2014 Diodato è primo classificato nella categoria Best New Generation all’MTV Italia Award, dove propone il singolo “Se solo avessi un altro”. Poco dopo pubblica “A ritrovar bellezza”, il suo secondo lavoro discografico, che è anticipato dal singolo “Eternità” e che contiene cover degli anni Sessanta, tra cui, oltre a “Eternità”, “Piove”, di Domenico Modugno. Nel 2016 Diodato collabora con Daniele Silvestri alla realizzazione di “Alla fine” e “Pochi giorni”, pezzi che fanno parte del disco “Acrobati” del cantautore romano, il quale lo chiama a partecipare a varie tappe dell’Acrobati Tour. “Vado ai concerti di tanti colleghi e loro vengono ai miei, dall’incontro tra anime artistiche diverse nascono tante cose belle. A me è successo: quando ho conosciuto Daniele è cambiato anche il mio modo di pensare alla musica, grazie a un’amicizia nata tra noi”.

Successivamente viene pubblicato “Mi si scioglie la bocca”, singolo che anticipa il disco “Cosa siamo diventati”. Alla fine del 2019, dopo una relazione sentimentale con la cantante Levante, viene resa nota la sua partecipazione a Sanremo 2020: la canzone in gara di Diodato si intitola “Fai rumore”. È lui a vincere il Festival. Torna in gara quattro anni dopo al Festival di Sanremo 2024. Il brano che presenta s’intitola “Ti muovi”.

“Perché siamo qui? La risposta è semplice e forse anche per questo così difficile da accettare. Vogliamo emozionarci, vogliamo continuare a sentire, vogliamo condividere, raccontarci, stringerci attorno al fuoco e riconoscerci per ciò che davvero siamo. è ciò che da sempre mi guida, è ciò che mi ha aiutato a capire chi fossi, a capire gli altri, a provare a mettermi nei loro panni, a rispettarli. Potrà sembrare banale ma, ancor di più oggi, è per me un atto di rivoluzione”, racconta il cantautore sull’emozione, tema centrale del brano e della tournée teatrale stessa. 

Con il suo primo tour nei teatri, Diodato porta in scena uno spettacolo intenso, onirico e al tempo stesso fisico, un fuoco acceso attorno al quale ritrovarsi per scambiarsi parole, sensazioni e soprattutto emozioni. Durante i concerti a dominare la scena è l’energia che si fa prima racconto e poi sempre più incontro con un pubblico che viene fortemente stimolato e invitato a divenire parte integrante e consapevole di un viaggio dentro se stessi a riscoprire la bellezza delle piccole cose che ci fioriscono dentro. “Nella musica si sta come sulle montagne russe. Non è mai tutto in discesa, così come non ti puoi rilassare un secondo. è una montagna russa sempre in azione”.