PARIGI - “Ciascuna di noi ha un passato professionale o personale diverso. Ed è questa eterogeneità la nostra ricchezza, la nostra particolarità”. Con queste parole, Carla Diamanti, vicepresidente dell’associazione DIRE (Donne Italiane Rete Estera) di Parigi, riassume l’essenza di una realtà che da vent’anni rappresenta un punto di riferimento per le donne italiane in Francia. Non un semplice network basato su esperienze comuni, ma un mosaico di storie, percorsi e competenze che si intrecciano, trovando nell’associazione un luogo di scambio e crescita reciproca, in cui la diversità non è un ostacolo ma un valore aggiunto.
Fondata nel 2005, l’associazione nasce con l’intento di creare un ponte tra Italia e Francia per tutte le donne italiane che scelgono di vivere, studiare e lavorare oltre confine. Non si limita a offrire un confronto su esperienze quotidiane o differenze culturali, ma si fa promotrice di dibattiti e iniziative che abbracciano la sfera politica, professionale e sociale.
“Teniamo vivo il legame con l’Italia pur vivendo in Francia”, afferma la vicepresidente, sottolineando come la missione di DIRE sia quella di accompagnare le donne lungo il loro percorso, offrendo opportunità di crescita e supporto nei momenti di transizione.
Ciò che distingue DIRE dalle altre realtà associative italiane presenti a Parigi è proprio la sua trasversalità. Mentre molte organizzazioni riuniscono professionisti di uno stesso ambito, ex studenti di prestigiosi atenei o rappresentanti di determinate categorie lavorative (ad esempio, l’associazione degli ex alunni del Politecnico di Torino o della Bocconi, l’associazione degli avvocati italiani e quella dei medici), DIRE si nutre della varietà dei percorsi personali e professionali delle sue iscritte.
“Non facciamo snobismo o settarismo – spiega Diamanti -. Vogliamo valorizzare il contributo di ogni donna, indipendentemente dal suo retroterra”. Questo approccio inclusivo permette di creare connessioni significative tra chi si è trasferita per motivi familiari e chi ha raggiunto posizioni di rilievo in istituzioni internazionali, enti di ricerca o aziende pubbliche.
“Ci sono due tipologie di persone che arrivano in Francia: quelle che hanno già un incarico e devono solo ambientarsi, e quelle che vogliono costruire una carriera da zero”, spiega, ancora, la vicepresidente Diamanti. Per queste ultime, l’associazione diventa un punto di riferimento informale, un luogo in cui scambiare esperienze e ottenere consigli pratici. Non si tratta di un servizio strutturato di supporto al lavoro o di assistenza burocratica, ma di un ambiente in cui le connessioni spontanee diventano occasioni concrete di crescita personale e professionale.
La socialità, infatti, è un altro pilastro dell’associazione. Consapevole dell’importanza di creare momenti di incontro non esclusivamente legati al mondo del lavoro, DIRE ha introdotto appuntamenti più informali come gli Aperidire: due ore di conversazione, senza schemi prestabiliti, per favorire la conoscenza reciproca tra le iscritte. “Dalla conoscenza nascono poi spontaneamente supporti reciproci”, racconta Diamanti, evidenziando come questi momenti di convivialità spesso si traducano in nuove collaborazioni e opportunità.
Alcune socie durante il cocktail di natale.
Le attività promosse dall’associazione spaziano dalla cultura alla scienza, fino all’imprenditoria. Tra le iniziative più recenti, spicca un evento dedicato alla menopausa, organizzato in collaborazione con l’Associazione dei Medici Italiani a Parigi. Un tema affrontato in modo multidisciplinare, considerando non solo gli aspetti medici, ma anche le implicazioni psicologiche e sociali.
“Non avendo una sede fissa, ci appoggiamo a chi ci offre spazi, come il Monte dei Paschi di Siena, oppure collaboriamo con il Consolato italiano per organizzare eventi di interesse generale”, spiega Diamanti. Questa flessibilità ha permesso all’associazione di promuovere nel tempo un’ampia gamma di iniziative: dalle proiezioni di film italiani che esplorano tematiche legate all’immigrazione e all’identità culturale, alle visite guidate con esperti, fino ai dibattiti su questioni di attualità.
A vent’anni dalla sua nascita, DIRE continua a evolversi per rispondere alle esigenze delle sue iscritte. “Abbiamo fatto un grosso lavoro di rinnovamento, vogliamo crescere e coinvolgere sempre più persone, mantenendo la nostra identità inclusiva. Il nostro obiettivo non è solo ampliare il numero delle socie, ma rendere l’associazione un luogo sempre più partecipato e aperto alle diverse esperienze di vita”, conclude Diamanti.
Per aderire all’associazione o scoprire i prossimi appuntamenti in programma, date un’occhiata al loro sito.