Creare, ma avendo cura e rispetto della materia trattata, lasciando a quest’ultima la libertà di modellarsi nelle forme più insolite e disparate. È questa l’etica creativa di Federica Pelizzari, ceramista che ha trovato qui in Australia, nei suoi bellissimi paesaggi e nella sua natura selvaggia, la sua voce artistica, qualcosa che – a sua detta – in Italia non ha avuto modo di emergere.

Federica è stata nostra ospite ai microfoni di Rete Italia per raccontarci del suo approccio artistico e di ‘Topopatu’, questo suo personalissimo progetto che trova espressione nella creazione di ceramiche uniche ispirate agli elementi naturali e della terra. “Ho studiato in Italia, dove mi sono specializzata in maiolica. Ma è qui che il mio percorso artistico ha iniziato a prendere forma – ha puntualizzato Federica –. Sapevo di essere un’artista, che dentro di me c’era un qualcosa che attendeva di essere sprigionato, ma non sapevo come farlo. È stato solo entrando in contatto con l’autentica bellezza dell’ambiente naturale australiano che sono finalmente riuscita a far emergere la mia voce”.

Un percorso, tuttavia, che non sarebbe stato lo stesso senza il coinvolgimento della sua guru, la sua guida spirituale alla quale deve l’aver appreso a “visualizzare l’energia naturale e la libertà”, precisando, poi, che tutta la sua arte nasce per l’appunto dalla visualizzazione di un qualcosa.  E neppure senza il supporto costante di suo marito: “[Colui che] mi ha dato la possibilità di esprimere la mia voce, stimolandomi ogni giorno, e al quale devo ciò che sono oggi, sia come persona sia come artista”.

Il nome ‘Topopatu’, tra l’altro, nasce proprio dall’unione di due nomignoli con cui Federica e il marito sono soliti chiamarsi, ‘Topo’ da un lato e ‘Patu’ dall’altro, un’idea romantica, simpatica e originale attraverso la quale l’artista ha cercato di rappresentare le solide fondamenta sulle quali si basa il progetto: la sua voce artistica e il suo talento costantemente alimentati dall’amore del caro marito. 

Quanto al suo approccio artistico, Federica ha spiegato che “tutto prende forma da un momento, da una pratica spirituale meditativa. Come tutti sappiamo, quando si pratica la mediazione avviene come primo stato una disconnessione dal mondo esterno, che a sua volta dà spazio ad una connessione col mondo interno, con il proprio essere, che è la nostra parte identitaria più originale. A seguito di questa connessione avviene la visualizzazione di elementi naturali che sono l’acqua, la terra, il sole e le piante, che vengono poi rappresentati nelle mie sculture sotto forma di colori, forme e dell’utilizzo di materiali di fibre naturali come la raffia, cucita sul corpo ceramico in terracotta”. 

Una delle principali peculiarità delle sue creazioni in argilla sono le forme, del tutto singolari e sempre diverse l’una dall’altra. Una scelta che riflette un’etica unica e delicata. “L’argilla è un elemento in movimento, è un elemento vivo. Quando realizzo, entrambe le mie mani e l’argilla sono vive, per cui instauriamo una connessione e collaboriamo assieme. L’argilla, poi, ha una memoria, quindi tende sempre a ritornare allo stato e alla forma o posizione precedente, e io semplicemente lascio che ciò avvenga. E da lì tutto nasce, tramite la libera espressione della materia e dell’essere”.

Federica realizza ceramiche su commissione, ma tra i progetti e i desideri futuri, la possibilità di vedere le proprie creazioni esposte in una galleria d’arte. Per gli interessati, è possibile dare un’occhiata alle realizzazioni di Federica cercando sui social ‘Topopatu Ceramics’.